È il 10 luglio del 1828 quando Niccolò Paganini (1782-1840) riceve, dalla Municipalità di Vienna, il più prestigioso riconoscimento civico, la Medaglia del Salvatore (in tedesco, Salvatormedaille) con la quale Vienna rende omaggio a cittadini e personaggi benemeriti per il loro impegno culturale e artistico, oppure nel campo delle scienze, della diplomazia come della pastorale o delle opere di beneficenza.
Cosa particolare è che, a motivazione del conferimento della Medaglia del Salvatore a Niccolò Paganini – che circa dieci anni fa faceva la sua apparizione pubblica in un’asta Bolaffi di cimeli del compositore – ci sia, oltre alla sua inarrivabile arte, anche un’attività caritativa, di beneficienza per l’appunto e presto scopriremo quale.
Anno 1831: Paganini immortalato nella sua esecuzione presso l’Opera House di Londra, quando viene ribattezzato da stampa e critica “il moderno Orfeo”
Come scrive Geraldine I. C. de Courcy nella sua Chronology of Nicolo Paganini’s Life (Rud. Ermann Musikverlag, Weisbaden 1961, p. 36) Paganini si vede consegnare dai rappresentanti della Rei Publicae Viennensis un splendida coniazione in oro, dal diametro di 42,00 millimetri e del peso di 41,73 grammi, pari a 12 ducati.
Sul dritto della medaglia campeggia un solenne ritratto del Redentore, dal nimbo raggiante, circondato dalla legenda SALVATOR MVNDI (“Salvatore del mondo”) e con, in basso, le iniziali A.W. dell’artista Anton Franz Widemann (1724-1792), attivo alla zecca di Vienna dal 1769 al 1778 come capo incisore (cfr. Leonard Forrer, Biographical Dictionary of Medallistis, vol. VI p. 467 e sgg.) ed autore di numerosi coni.
Il dritto della Medaglia del Salvatore conferita nel 1828 a Niccolò Paganini: una coniazione eccezionale che la ditta Bolaffi metteva all’asta dieci anni fa suscitando scalpore
Quelli della Salvatormedaille viennese, in particolare, realizzati negli anni Settanta del XVIII secolo, furono utilizzati per alcuni decenni finché, negli anni Quaranta del XIX secolo, saranno sostituiti con altri opera del medaglista Konrad Lange (? – 1856), più aderenti al mutato gusto artistico dei tempi.
La “longevità” dei materiali creatori del Widemann può essere meglio compresa tenendo conto che le Salvatormedaille, specie quelle di maggior modulo e in oro, venivano concesse ogni anno solo in pochi casi e a personalità di primo piano: pertanto, la Municipalità ne commissionava, al bisogno, piccoli contingenti alla zecca imperiale.
Il rovescio della Salvatormedaille appartenuta al compositore e violinista genovese, dono della città di Vienna per un suo concerto tenuto a favore dei poveri
Il rovescio della Medaglia del Salvatore omaggiata a Paganini, solenne e raffinato nei dettagli, raffigura nella metà superiore una veduta prospettica di Vienna irta di campanili e torri con, in primo piano, il fiume Danubio. Lungo il contorno corre l’iscrizione SVB VMBRA ALARU[m] TVARU[m] [rombetto] (“Sotto l’ombra delle tua ali”) interrotta, a metà, dall’aquila imperiale monocefala coronata, scettri e globo crucigero nei rostri, per sottolineare il ruolo e l’integrazione della città nell’ambito dell’Impero.
La citazione latina deriva dai Salmi (16, 8), il re Davide implora Dio dicendo: “A resistentibus dexteræ tuæ custodi me, ut pupillam oculi. Sub umbra alarum tuarum protege me” ossia “Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali”. Le ali sotto la cui protezione si pone Vienna, dunque, sono prima di tutto quelle della benevolenza divina.
Nella metà inferiore del rovescio, al centro, in una cartella sagomata e decorata da volute e cartocci si legge invece l’iscrizione MVNVS . R[ei] P[ublicae] . VIENNENS[is] (“Dono della Repubblica [ossia, della Municipalità] di Vienna”) affiancata dallo stemma d’Austria a sinistra e da quello della città a destra, sormontati entrambi da due cornucopie traboccanti di frutti, simbolo di abbondanza e prosperità.
La Medaglia del Salvatore, detta anche Große Salvatormedaille a motivo del suo peso, viene conferita al musicista italiano unitamente ad un documento firmato dal borgomastro di Vienna Anton Lumpert e dal segretario generale della Municipalità, Peter Leopold Bseth, nel quale si sottolinea la gratitudine della città per il concerto gratuito tenuto da Paganini, tempo prima, a beneficio e per ricreazione degli indigenti e dei malati ricoverati presso lo storico Ospedale Civile di Sankt Marx, alla periferia della capitale (cfr. Franz Loebl et alii, Paganini in Wien. Eine Dokumentation. Wien 1987, p. 208).
Salvatormedaille da 10 ducati (mm 37,40, g 34,39) risalente al 1616
Quella della Salvatormedaille è una tradizione che affonda le sue radici dopo l’assedio di Vienna del 1529, combattuto e vinto dalle truppe asburgiche contro l’esercito ottomano di Solimano il Magnifico. Nel 1575, infatti, la Municipalità istituì questa medaglia – con al dritto il Salvatore e al rovescio le armi araldiche d’Asburgo e della città e la legenda MVN[us] R[ei] P[ublicae] VIENN[ensis] – quale premio di merito. La medaglia venne prodotta, con soggetti simili o diversi – specie per le abbreviazioni delle legende, e per l’introduzione della veduta della città – in formati e con pesi differenti, fino al XX secolo. Se ne conoscono sia esemplari in oro che in argento e in bronzo.
Salvatormedaille da 6 ducati (mm 34,30, g 20,92) risalente alla II metà del XIX secolo
L’anno 1828, così, anche grazie al conferimento della Medaglia del Salvatore rimarrà tra quelli memorabili nella vita di Paganini. Con la chiamata a Vienna da parte di Francesco II d’Asburgo-Lorena e con la nomina a “virtuoso di camera” dell’imperatore, il compositore e violinista genovese raggiunge infatti una delle massime vette della fama, ottenendo onori e notorietà presso una delle corti più importanti e delle città culturalmente più vivaci dell’Europa del tempo.