La seconda moneta della serie che Vienna dedica all’oro bianco dell’Austria, il sale delle miniere di Hallstatt, si concentra sul redditizio business che rese la pittoresca città un vivace centro commerciale e una capitale culturale durante la lontana età del bronzo.
La scoperta di un cimitero preistorico a Hallstatt nel XIX secolo ha dimostrato che, oltre a essere inventivi e intraprendenti, gli abitanti di Hallstatt erano chiaramente aperti alle novità. Cibo, utensili e tutti i tipi di tesori all’epoca “esotici” hanno trovato la loro strada verso la regione del Salzkammergut, tra cui l’ambra color miele del Baltico, i recipienti di vetro verdastro dall’Italia settentrionale o dalla Slovenia occidentale e i pomi delle spade incisi nell’avorio.
Reperti dell’antica “civiltà del sale” di Hallstatt, in Austria
Questi tesori sono arrivati ad Hallstatt attraverso le reti commerciali sviluppate per commerciare l’oro bianco dell’Austria migliaia di anni fa ben oltre la regione alpina. Si pensa infatti che Hallstatt abbia fornito sale a metà dell’Europa centrale e anche a luoghi lontani sul Mare del Nord, sul Baltico e sul Mediterraneo.
Il trasporto del sale era spesso un’attività rischiosa, poiché oltre al terreno montuoso accidentato della regione del Salzkammergut attorno a Hallstatt, bisognava affrontare ostacoli umani come briganti e persino pirati. Tuttavia, il commercio del sale portò anche innovazioni come un sistema di strade che collegava Hallstatt con le aree a nord e a sud.
Un mitologico animale alato di origine mediterrane simboleggia sui 20 euro d’Austria appena emessi la fiorente rete di commerci sviluppata grazie al sale
Questa seconda moneta che narra la storia dell’oro bianco dell’Austria, nominale 20 euro in argento 925 millesimi, 22,34 grammi per 34,00 millimetri, è stata coniata a finitura proof in 30.000 esemplari, al pari della prima coniazione della serie dedicata, invece, all’estrazione del sale (leggi qui per saperne di più).
Una creatura mitica della regione del Mediterraneo è raffigurata sul dritto: la raffigurazione proviene da un vaso scoperto nel cimitero preistorico di Hallstatt. Lo sfondo mostra invece un disegno della cultura di Hallstatt.
Nessuna iscrizione, solo il potere evocativo delle immagini, a narrarci sul rovescio i commerci intrapresi sfruttando l’oro bianco dell’Austria
Sul rovescio della moneta, un collage mostra una scena in cui le merci vengono trasportate in sacchi su un carro trainato da cavalli e in vasi decorati. Le figure sono ispirate alle raffigurazioni artistiche trovate su vasi di bronzo dell’età del ferro, noti come situle, da Hallstatt e dal suo circondario.
Una nuova suggestiva moneta, questa dedicata all’oro bianco dell’Austria, che entro fine anno sarà seguita dalla terza e ultima 20 euro della serie che avrà come tema gli antichi rituali e le credenze collegate a questa importantissima sostanza naturale.