Il MEF e IPZS proseguono nel programma di riedizione della lira e quest’anno tocca alla moneta da 10 lire Spighe che, iconico spicciolo del secondo dopoguerra, ha accompagnato il Paese per mezzo secolo, dal 1951 al 2001.
Le monete, disponibili nelle versioni dal valore nominale di 50 e 20 euro, del diametro rispettivamente di mm 28 e 22, ciascuna coniata in un contingente limitato di 999 pezzi, sono state disegnate dall’artista incisore Maria Angela Cassol, e realizzate in una raffinata versione reverse proof.
La 20 euro pesa un quarto di oncia (g 7,776) e la 50 euro mezza oncia (15,552); entrambe le monete hanno il bordo a zigrinatura fine e titolo pieno, pari a 999,9 millesimi di purezza. Prezzo alla fonte per la 20 euro, 599 euro, mentre sono 1099 gli euro di emissione per la 50 euro.
La moneta da 10 lire spighe, modellata da Giuseppe Romagnoli e incisa da Pietro Giampaoli, è stata un’icona numismatica che ha segnato la quotidianità degli italiani, attraversando periodi di grande trasformazione economica e sociale. Dal dopoguerra fino all’introduzione dell’euro nel 2002, questa 10 lire – con il suo aratro e le sue spighe di grano – è stata simbolo di stabilità, crescita e di un legame profondo con il territorio e l’agricoltura.
Sul dritto delle due monete da 20 e 50 euro in oro è riprodotta fedelmente l’immagine dell’aratro, sormontato dalla scritta REPUBBLICA ITALIANA, un simbolo di laboriosità e crescita agricola, tipico della moneta da 10 lire Spighe che molti italiani ricordano con affetto. In esergo, compare il nome dell’autore CASSOL, circondato da un cerchio di perline che arricchisce ulteriormente il design.
Il rovescio di entrambe le coniazioni propone il celebre motivo delle due spighe di grano, tra cui campeggia il numero 10, indicativo del valore in lire della storica moneta. La Zecca di Roma, rappresentata dalla lettera R, firma l’opera accanto alla data 2024, anno di coniazione di questa edizione commemorativa. In esergo, il valore 50 EURO è inciso con la stessa eleganza che contraddistingue l’intera composizione. Anche qui, un raffinato cerchio di perline completa la struttura del rovescio.
“Il passaggio all’euro nel 2002 – sottolinea IPZS – ha segnato la fine della Lira come moneta circolante, ma il suo valore storico e affettivo rimane ancora oggi profondamente radicato nel cuore degli italiani.
Questa nuova emissione da collezione non solo rievoca una pagina importante della storia italiana, ma offre anche ai collezionisti un’opportunità unica di possedere una moneta che unisce arte, tradizione e innovazione tecnica”.
Per ulteriori dettagli e per l’acquisto delle monete della Collezione numismatica 2024 di IPZS, è possibile consultare il portale ufficiale accedendo allo Shop online IPZS.