In un recente articolo dal titolo Un’origine sistina per il testone di Fano con san Lorenzo? abbiamo tentato di far luce su una delle monete più rare a nome della zecca marchigiana, ossia il testone fanese in argento a nome di Gregorio XIV, sul trono di Pietro per pochi mesi, dal 5 dicembre 1590 al 16 ottobre 1591.
Rarissimo e “incoerente” – almeno fino ad ora – il testone fanese a nome di Gregorio XIV Sfrondati (1590-1591) con al rovescio san Lorenzo martire in preghiera
Successore del potentissimo Sisto V, papa Sfrondati annovera questa rarissima moneta (Muntoni 10) con al rovescio il martire in preghiera e la legenda TVIS PRECIBVS nella propria produzione numismatica. Una moneta per il cui soggetto abbiamo ipotizzato un’origine “sistina” dal momento che proprio Sisto V, francescano, fa raffigurare san Lorenzo anche su una rarissima mezza piastra per Montalto del 1588 (per approfondire le monete sistine di Montalto clicca qui).
Per far luce ulteriore su questa moneta abbiamo interpellato William Ciavaglia, autore di approfondite ricerche sulle monete fanesi sfociate in vari articoli e nel volume dal titolo La zecca di Fano edito nel 2002 dal Circolo filatelico numismatico “Giuseppe Castellani”. Ciavaglia – che ringraziamo per il prezioso contributo – ci scrive, a proposito del testone fanese di Gregorio XIV:
“Tutto sembra girare attorno a una donna, la potente sorella di Sisto V, donna Camilla Peretti, e al cardinale fanese Girolamo Rusticucci (che era nativo di Cartoceto, borgo del contado di questa città). Negli anni ‘80 del 1500 l’azione congiunta di questi illustri personaggi riportò all’antico splendore l’antica chiesa di Santa Susanna presso le Terme di Diocleziano, a Roma, della quale il nostro importante prelato, che era anche vicario generale della Diocesi di Roma, ottenne il titolo cardinalizio.
La copertina del volume – “rivisitazione moderna” dell’opera di Giuseppe Castellani – che William Ciavaglia ha dedicato all’officina monetaria di Fano e alle sue monete
Nel 1586 donna Camilla ottenne che la chiesa fosse assegnata alle monache cistercensi e vi fece edificare una cappella dedicata proprio a san Lorenzo con un importante ciclo di affreschi opera del pittore Giovan Battista Pozzo. La venerazione per questo santo potrebbe essere, dunque, la spiegazione del rovescio del testone fanese siglato dallo zecchiere Beniamino Giorgi.
Questo nobile fanese risiedeva proprio a Roma ed era nelle grazie sia del Rusticucci che della sorella di papa Sisto V, tant’è che la zecca di Fano fu l’unica ad essere riaperta subito dopo la soppressione delle altre zecche minori nel 1589. È quindi comprensibile che lo zecchiere abbia voluto compiacere i suoi protettori dedicando il testone a un santo cui erano particolarmente legati”.
Origine “sistina” confermata, dunque, per il testone fanese di papa Sfrondati, e addirittura arricchita da un interessante contesto storico e devozionale finalmente coerente con il rovescio della moneta. A proposito di donna Camilla Peretti, sorella maggiore di papa Sisto nata nel 1519, ci piace aggiungere che trascorse buona parte della sua vita nel Picenoe che dopo la nomina del fratello a pontefice si trasferì a Roma, dove arrivò nel 1586.
Medaglia fusa in bronzo di Domenico Poggini con al dritto il ritratto di donna Camilla Peretti e al rovescio la facciata della chiesa di Santa Lucia a Grottammare
Donna di cultura e di arti, conobbe artisti come il Caravaggio e le fu anche dedicata, nei primi mesi del 1590, una medaglia in bronzo su cui è impresa la legenda CAMILLA PERETTA SYXSTI V. P. M. SOROR. (“Camilla Peretti sorella di Sisto V pontefice massimo”), a testimonianza del suo alto lignaggio.
Sopravvisse al potentissimo fratello, che si spense il 27 agosto del 1590. Benché ricca ed ammirata, rimasta vedova del marito Battista Mingucci venne corteggiata da alcuni aristocratici romani, ma non trovò più l’anima gemella. E sembra che proprio dalla sorella di Sisto V e dalla sua solitaria vedovanza sia nato, fra il popolino romano, il detto “La sora Camilla, tutti la vogliono e nessuno la piglia…”. Infatti, sappiamo che Camilla Peretti si fece suora e morì nel 1605.