Di estrema rarità, un testone di Fano a nome di Gregorio XIV mostra il martire in preghiera e un’invocazione che richiama il Poverello di Assisi
di Roberto Ganganelli | Il biennio 1590-1591 rappresenta un momento particolare nella storia della Chiesa: in due anni appena, infatti, sul soglio di Pietro si avvicendano ben quattro pontefici. Muore il 17 agosto 1590, infatti, Sisto V Peretti che era salito al trono il 24 aprile 1585. Gli succede Urbano VII Castagna che, regnando dal 15 al 27 settembre 1580, fa segnare il più breve pontificato della storia. Gregorio XIV Sfrondati, eletto il 5 dicembre 1590, si spegne a sua volta dopo meno di un anno di pontificato, il 16 ottobre 1591. E, per concludere, ecco Innocenzo IX Facchinetti de Nuce che, proclamato pontefice il 29 ottobre 1591, muore il 30 dicembre dello stesso anno.
Una bella incisione che ritrate papa Gregorio XIV Sfrondati (1590-1591)
Ce n’è abbastanza da gettare nello smarrimento gli Stati della Chiesa e solo Clemente VIII Aldobrandini, eletto il 30 gennaio 1592, riuscirà a riportare la situazione a una certa normalità, rimanendo sul trono fino al 3 marzo 1605. Era nativo di Fano, l’Aldobrandini, e proprio di una moneta fanese, per certi aspetti misteriosa e della più grande rarità, vogliamo parlare in queste righe anche se non si tratta di un’emissione a suo nome.
La moneta è un testone in argento che al dritto riporta lo stemma di Gregorio XIV Sfrondati sormontato da triregno, con chiavi decussate decorate da cordoni e fiocchi; attorno la legenda . GREGORVIS . | . XIIII . PON . M. Al rovescio, invece tutti i testi descrivono san Lorenzo inginocchiato a destra, in alto i raggi della luce divina e accanto la graticola; attorno le legenda. TVIS . PREC | IBVS . B. G. e all’esergo .FANVM. (Muntoni 10). Saverio Scilla e Angelo Cinagli citano anche una variante di dritto con legenda errata (. GREGORIVS . | . XIIIII .).
Di estrema rarità, ecco il testone di Fano di papa Sfrondati con al rovescio san Lorenzo e la legenda latina TVIS PRECIBVS
Di rarissima apparizione sul mercato, questo testone di Fano rappresenta un autentico rebus numismatico per la raffigurazione del rovescio e l’abbinamento con la legenda. Quel san Lorenzo, infatti, non sembra mostrare alcun collegamento plausibile né con la città marchigiana né con papa Gregorio XIV.
Per quanto riguarda lo Sfondati, dalle Memorie istoriche della città di Fano di Pietro-Maria Amiani (parte seconda, Fano 1751), a pag. 232 leggiamo solo che alla morte di Urbano VII “Restarono i nostri Ambasciadori alla elezione del successore seguita il dì quinto di Dicembre in persona del Cardinale Niccolò Sfondrati Milanese, detto il Cardinal di Cremona, che assunse il nome di Gregorio XIV. stato ancor esso nell’anno 1562. Governatore di questa Città, nella cui elezione furon fatte sontuofe Feste, e Fuochi a spese pubbliche tre sere per la protezzione di questa Città da Lui sempre conservata”. Dunque, il nuovo papa aveva avuto un legame con Fano e i cittadini auspicavano la sua benevolenza, ma niente di più.
Una bella medaglia in bronzo con ritratto e stemma del pontefice Gregorio XIV
Anche le parole TVIS PRECIBVS, almeno per la fonte che è stata loro attribuita finora, generano interrogativi. Quel “Per le tue preghiere” è infatti considerato da Mario Traina ne Il linguaggio delle monete come estratto dall’Ufficio di san Francesco; per l’esattezza, la formula si individua nelle celebrazioni del transito del Poverello di Assisi avvenuto fra il 3 e il 4 ottobre del 1226 dove si legge “O Patriarca pauperum, Francisce, tuis precibus auge tuorum numerum in caritate Christi” vale a dire “Francesco, patriarca dei poveri, con tue preghiere aumenta il numero dei tuoi figli”.
Come detto, la figura di san Lorenzo non mostra un nesso evidente o riscontrabile con la storia di Fano: in città, a quanto ci è dato sapere, non sono mai esistite chiese intitolate al diacono martirizzato sotto l’imperatore Valeriano nell’anno 285; inoltre, nella biografia di Gregorio XIV non appaiono elementi – né familiari, né legati ad eventi particolari – che mostrino una devozione del pontefice per il santo e che, quindi, possano aver portato il papa lombado a volere, in qualche modo, che il martire fosse effigiato in moneta.
Il magnifico san Lorenzo sulla graticola scoplito da Gian Lorenzo Bernini
Anche l’ipotesi che non si tratti di san Lorenzo, ma di altro santo sembra da escludere: infatti, i paramenti diaconali che indossa – il camice e la dalmatica – sono ben riconoscibili nonostante i pochissimi esemplari di questo testone giunti fino a noi siano tutti in conservazione piuttosto bassa. La graticola collocata per terra, a destra del santo, sembra poi sgombrare il campo da ogni dubbio.
Ci sono tuttavia quelle lettere B G che seguono la legenda latina e che sono state indicate come le iniziali di Bernardino Giorni, subaffittuario della zecca di Fano dal 1590 al 1591 per conto di Luigi Innocenti, da vari autori e in ultimo da Roberto Rossi nella scheda sulla zecca fanese, a pag. 657 dell’opera Le zecche italiane fino all’Unità (a cura di Lucia Travaini, Roma 2011). E proprio quel periodo – “dal 1590 al 1591” – ci apre uno spiraglio a una nuova, possibile origine del testone di Gregorio XIV.
Dritto di un secondo esemplare (forato) del testone di Fano di Gregorio XIV
Sisto V Peretti, infatti, morì solo il 27 agosto del 1590; dunque, è possibile che lo zecchiere Bernardino Giorni fosse già in carica da qualche mese a Fano e che san Lorenzo e TVIS PRECIBVS fosse stato indicato, come soggetto di una moneta a suo nome, proprio dal pontefice marchigiano. Ma con quali motivazioni?
Scorrendo la sua biografia, ad esempio, scopriamo che il Peretti era stato consacrato vescovo proprio nella basilica di San Lorenzo a Napoli, il 12 gennaio 1567: si tratta di una traccia labile, ma da non trascurare. Un secondo elemento, la citazione “francescana”, che ben si collegherebbe proprio a papa Peretti, che proveniva dall’ordine dei Frati minori conventuali.
Il rovescio della moneta mostra il diacono e martire in preghiera con accanto la graticola
Un ulteriore elemento, di ordine numismatico, non va poi trascurato: nel 1588, Sisto V aveva fatto già coniare, a nome della zecca della sua Montalto, una mezza piastra oggi rarissima (Muntoni 122) con al rovescio la Madonna in trono tra le figure di sant’Apollonia e proprio di san Lorenzo martire (leggi qui un approfondimento).
Il conio di rovescio del testone di Fano, dunque, potrebbe essere stato inciso durante gli ultimi mesi del pontificato di papa Peretti, con l’intenzione di ampliare un filone monetario, iconografico e devozionale “sistino” già in essere nelle zecche delle Marche (e non solo) e, una volta sopravvenuta la morte del pontefice, conservato ed utilizzato durante il breve pontificato di Gregorio XIV.
La rarissima mezza piastra a nome della zecca di Montalto con la Vergine circondata dai santi Lorenzo e Apollonia emessa nel 1588 a nome di Sisto V
La correttezza di queste supposizioni non trova riscontro, sia ben chiaro, in alcun documento o evidenza: l’auspicio è che le nostre ipotesi portino qualche altro studioso di numismatica pontificia a cimentarsi in ricerche ulteriori e, magari, a risolvere in modo definitivo il rebus numismatico di questo testone di Fano a nome di Gregorio XIV.