Dopo la solidarietà, è indulgenza la “parola chiave” della seconda delle monete per l’Anno santo 2025 che formano la Croce del Giubileo
di Antonio Castellani | A inizio ottobre la Zecca dello Stato Vaticano ha presentato la prima delle rivoluzionarie monete per l’Anno santo 2025, prima “tessera” di quella Croce del Giubileo che comprenderà sei emissioni bimetalliche e quadrangolari proof a finitura anti turnish (clicca qui per saperne di più).
Il tema della solidarietà, come sappiamo, è stato trattato da Patrizio Daniele che ha rappresentato, sul rovescio della 10 euro in argento e rame, Gesù circondato da persone di età diverse che si sostengono tra di loro appoggiando le mani sulle spalle gli uni degli altri proprio per sottolineare il legame di fratellanza e amore che le avvicina vicendevolmente.
La seconda moneta per l’Anno santo 2025 è stata invece affidata all’artista Gabriella Titotto che si è ispirata all’opera di Giotto che si trova nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma Papa Bonifacio VIII indice il Giubileo dell’anno 1300.
Sul rovescio, all’interno di una cornice ispirata agli antichi stemmi araldici papali, appare infatti papa Caetani intento a indire il primo Giubileo della storia, con a fianco un cardinale e un giovane chierico che tiene tra le mani un lungo cartiglio.
Nella parte superiore si trova un’iscrizione (BONIFATIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI ANNO DOMINI MCCC) la cui forma evoca la bolla papale Antiquorum habet, con la quale Bonifacio VIII istituì il primo Anno santo: tutti i pellegrini che avessero visitato le basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura avrebbero ricevuto l’indulgenza plenaria dei peccati commessi.
Sul dritto della moneta, sopra lo stemma di papa Francesco, appaiono le parole IUBILAEUM A.D. MMXXV PEREGRINANTES IN SPEM, ossia il riferimento a “Pellegrini di Speranza”, motto del Giubileo 2025. Ai lati dello stemma i principi degli apostoli, Pietro e Paolo con i classici attributi del libro sacro – comune a entrambi, delle chiavi per Pietro e della spada per Paolo.
La tiratura definitiva di ciascuna moneta è stata fissata in 4399 esemplari e, come comunicato ai clienti dalla Zecca dello Stato Vaticano, la data ultima entro la quale potranno essere ordinate le monete è stata posticipata all’8 dicembre 2023.
Le sei monete per l’Anno santo 2025 che compongono la Croce del Giubileo presentano il formato quadrangolare di 29×29 millimetri con angoli smussati, pesano 15,50 grammi e hanno il bordo liscio; a produrle è stato il Poligrafico e zecca dello Stato italiano.
Seguiranno nei prossimi due anni altre due coppie di monete per l’Anno santo 2025: la prima sarà dedicata ai temi della fraternità universale e della preghiera e la seconda alla conversione e alla bellezza del Creato, particolarmente caro a papa Francesco e di stretta attualità in quest’inizio di Terzo millennio.
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