Una moneta da 20 euro tutta nuova, un quarto di oncia di oro fino per celebrare col talento di Sandra Deiana le relazioni fra il Titano e l’Italia
di Antonio Castellani | Che la nuova gestione delle emissioni numismatiche sammarinesi da parte di Poste San Marino inaugurata nel 2022 avrebbe portato novità era nell’aria ed ecco che – come vi avevamo preannunciato in anteprima – il 30 novembre vedrà la luce una nuova moneta d’oro del Titano dopo una pausa che durava dal 2020.
Un quarto di oncia, 20 euro per il nuovo oro di San Marino
E si tratta di un’autentica rivoluzione, stavolta, dal momento che il conio dedicato alle relazioni della Serenissima Repubblica con l’Italia – a dicembre è prevista la visita sul Titano del presidente Sergio Mattarella – pur conservando il nominale di 20 euro non sarà più al taglio del marengo e a finitura proof ma al peso di un quarto di oncia di fino e in finitura BU (fior di conio brillante).
Dunque, 7,776 grammi d’oro a 999 millesimi per ogni moneta, del diametro di 22 milimetri e dal taglio rigato: un formato inedito per San Marino che colloca questa commemorativa anche nel settore del bullion a tiratura limitata, dal momento che il contingente previsto è di soli 750 esemplari per il mercato mondiale.
La Divisione filatelica e numismatica di Poste San Marino – sotto la direzione di Gian Luca Amici – ha così affidato la realizzazione del rovescio (il dritto rimane quello ufficiale con lo stemma, opera di Antonella Napolione) a un’artista che, proprio per San Marino, nel 2019 ha realizzato la sua prima moneta, Sandra Deiana.
E se all’epoca la coin designer si era approcciata – per la sua opera prima nella numismatica da collezione – alla Giornata internazionale delle foreste, questa volta è stata chiamata ad un compito ancora più complesso, quello di sintetizzare in arte l’amicizia fra i due paesi che ha una storia che affonda le sue radici agli albori del Regno d’Italia.
Da Enrico Saroldi a Sandra Deiana, una sintesi di classico e moderno
Alla storia e alla monetazione antica di San Marino si è ispirata anche l’autrice, e più precisamente alle classicheggianti ed eleganti iconografie dell’Italia e di San Marino sotto sembianze femminili che lo scultore Enrico Saroldì modellò a inizio anni Trenta per le nuove monete da 5 lire in argento e per la medaglia dedicata all’inaugurazione della ferrovia da Rimini a San Marino (leggi qui un approfondimento).
“Rinnovando tale iconografia in senso moderno – si legge nel concept elaborato da Sandra Deiana – i due mezzibusti sono rappresentati affiancati, su un piano paritario; l’allegoria di San Marino si distingue per un copricapo, un leggero elmo a calotta simbolo di autorità – già presente nel dipinto San Marino risolleva la Repubblica di Pompeo Girolamo Batoni del 1740 esposto al Museo di Stato – ornato in questo caso da un leggero serto di foglie; sull’orlo della scollatura dell’abito è tratteggiato il motto LIBERTAS evocativo della ‘libertà perpetua’ di San Marino”.
L’allegoria dell’Italia, secondo i canoni classici, ha invece il capo sormontato da una corona con tre torri, che la rende riconoscibile e immediatamente distinguibile da quella di San Marino. Le due donne sostengono insieme un rametto d’ulivo con frutti, anche questo ispirato alla moneta da 5 lire del periodo 1931-1938: il gesto e il ramo evocano cooperazione, amicizia, i frutti proficui di pace e prosperità che scaturiscono dal rapporto fra le due repubbliche.
Ottima la scelta di focalizzare gli sguardi delle due figure verso punti diversi di un orizzonte comune, a rafforzare il concetto dell’armonia delle relazioni tra i due paesi pur nelle differenze dovute a identità istituzionali tra loro indipendenti, frutto di evoluzioni e di scelte diverse.
L’iscrizione – RELAZIONI SAN MARINO ITALIA – è frazionata con scelta felice su più righe e ai due lati del rametto d’alloro per conferire equilibrio e coerenza stilistica al soggetto complessivo richiamando, al tempo stesso, soluzioni creative proprie dell’arte numismatica e medaglistica italiane della prima metà del ‘900.
Due repubbliche, una storia di relazioni culturali, economiche e sociali
Assolutamente interessante la gestione del campo di fondo: le due figure “scompaiono” per lasciare spazio alle iscrizioni e “riappaiono” nell’incontro delle mani strette attorno al ramo d’ulivo con frutti. I capelli sciolti della giovane, il serto d’edera e il motto LIBERTAS sul collo della donna che rappresenta la Repubblica di San Marino, inoltre, rappresentano ulteriori elementi di originalità creativa per una moneta alla quale, trovare un difetto, diventa difficile.
Una nuova età dell’oro, dunque, si apre per la numismatica del Titano con una moneta di classe che – questa è la speranza – dovrà fare da apripista per nuove emissioni in oro puro o magari per nuovi formati come un’oncia in argento sotto l’insegna delle Tre Penne.
Questa magnifica 20 euro dedicata alle relazioni tra Italia e San Marino è stata prodotta da IPZS su coni incisi da Antonio Vecchio e il prezzo alla fonte sarà di 560 euro a esemplare, non molto se si considera un contenuto in oro, alla quotazione odierna, di circa 440 euro.