Da un istituto della Sicilia una tesina in cui il giovanissimo autore ha infuso in ogni materia del percorso di studi la sua incredibile passione per le monete
di Roberto Ganganelli | Stanti le norme di tutela dei minori nell’ambito della professione giornalistica, purtroppo, non citeremo con nome e cognome il giovanissimo studente, fresco di licenza media inferiore in una scuola della provincia di Catania, autore di una tesina dal titolo La numismatica. Storia, arte e cultura che il padre, nostro lettore, ci ha inviato.
Ci spiace non poter citare G.D.S. perché, già dal titolo – essenziale, chiaro, degno di una “penna” di lunga esperienza – l’autore, collezionista in erba, dimostra di aver colto l’essenza più vera della passione per le monete, lontana anni luce dalla speculazione commerciale, dalle rarità conquistate a suon di rilanci nelle aste e dai traffici poco chiari che, talvolta, gettano ombre sul settore.
Alle origini di una precoce e autentica passione
Il nostro autore, quattordici anni appena, apre la tesina con una premessa dalla quale possiamo conoscerlo un po’: “Il mio interesse per la numismatica nasce quando avevo otto anni circa, periodo in cui iniziai a collezionare le monete da due euro e una volta completata scoprii che oltre alle tante e diversificate monete da due euro, ciascuna raffigurante tematiche differenti, esisteva un mondo affascinante di monete antiche e moderne, ognuna delle quali custodiva una storia, una cultura, un valore artistico, oltre che quello economico e commerciale.
Iniziai a comprare i manuali, a partecipare ai convegni numismatici e a confrontarmi con esperti collezionisti, periti e commercianti per chiarirmi i dubbi o per acquisire maggiori conoscenze. Oltre allo studio scolastico e allo sport dedico il mio tempo libero a ricercare e studiare monete, medaglie, a collezionarle e se ritengo opportuno anche a scambiarle”.
Basterebbero queste righe per chiudere la bocca a quanti si innalzano sulla “torre d’avorio” delle monete del passato senza attribuire alle novità quel valore promozionale, emozionale e didattico per l’intera numismatica che invece hanno; e basterebbero le righe finali per definire la linea di metodo ideale del vero collezionista-cultore, colui che acquista libri, si confronta, matura nuove conoscenze e riesce a metterle in correlazione.
Per ogni materia del piano di studi una moneta
G.D.S., il nostro giovanissimo numismatico siciliano, nel seguito della sua tesina ha dimostrato ai suoi insegnanti, alla commissione di licenza media (tanto da meritarsi il massimo dei voti) e ai suoi compagni come la moneta sia davvero un documento in grado di parlare in tutte le lingue, o meglio un’invenzione mirabile che ci porta a spasso nel tempo e nello spazio acquisendo valore per tutte le discipline di studio.
Basta l’indice della tesina a dimostrarlo: per Italiano, l’autore “sfrutta” le recenti commemorative italiane per esaltare l’opera di Dante; per Storia, con uno sguardo anche sull’ambito della sua regione, ci parla invece del denaro usato durante l’occupazione alleata; per Geografia del rand, come moneta simbolo del Sudafrica e per Scienze di Mendel, non solo attraverso una coniazione dedicata allo scienziato ma anche asserendo – chapeau! – che le leggi della fecondazione teorizzate dal genio ceco “seguivano le leggi della probabilità, e che quindi la trasmissione dei caratteri da una generazione all’altra avviene in modo indipendente, non influenzandosi in alcun modo. Le stesse leggi che si applicano al lancio di una moneta, secondo la quale se si lanciano due monete contemporaneamente il risultato di una è indipendente da quello dell’altra e non influenzato dall’altra moneta”.
Va da sé che il nostro giovane numismatico abbia dedicato la sezione di tesina dedicata alla materia di Tecnologia alla zecca e alla produzione della moneta dal punto di vista tecnico, mentre per Arte ci fa riscoprire i nostri euro spiccioli di tutti i giorni, spesso guardati con disattenzione, parlandoci de L’arte in tasca: i capolavori sulle monete italiane.
Una due euro commemorativa, quella per Falcone e Borsellino, diventa invece il “manifesto numismatico” che senso al capitolo di Educazione civica mentre per Religione l’autore si sofferma sulle monete papali e, in modo speciale, su quella vaticana per Madre Teresa.
La serie bullion della Filarmonica di Vienna serve a pretesto per parlare, ovviamente, di Musica mentre una moneta d’Oltralpe – quella dedicata a Le Petit prince – fa bella mostra di sé nella sezione di Francese; perfino l’Educazione fisica, con la bella 500 lire d’Italia del 1987 dedicata ai Campionati europei di altetica, trova il suo parallelo numismatico.
Che valore ha la numismatica? E perchè collezioniamo?
Al nostro autore, “allievo modello” di come scuola e numismatica possano interagire in modo fruttuoso e che da settembre frequenterà il Liceo scientifico, lasciamo – con le sue conclusioni – il compito di chiudere questo editoriale: “Lo studio della numismatica ci permette di conoscere l’umanità, le sue diverse culture ed usanze nel tempo, attraverso metodi e tecniche di analisi e di costante ricerca.
La moneta è espressione dell’arte, della civiltà e del progresso dei popoli, raccoglie la cultura passata che il numismatico vuole preservare, poiché il passato non è passato, non è un capitolo chiuso, bensì sempre aperto, tutt’ora vivente attraverso le svariate ricerche, analisi, documentazioni, convegni e non solo…
Ci si chiede perché collezioniamo? Perché la numismatica dopo tutti questi secoli continua ad esistere? Perché continua ad appassionare e a coinvolgere giovani e meno giovani? Evidentemente c’è qualcosa che la fa stare in piedi e questa cosa può essere identificata con lo spirito di indagine, curiosità, conoscenza e soprattutto amore nei confronti della storia, arte e cultura.
La numismatica è sempre a portata di mano, letteralmente, una mano che toccando ogni piccola moneta, tocca il passato e lo analizza, insieme all’occhio e alla mente che lo studia. Spesso la collaborazione e lo scambio reciproco di preziose informazioni, tipico dei numismatici è un arricchimento continuo e permette e permetterà sempre più di chiarire e svelare ciò che il passato ha da raccontarci, una storia preziosa che va ricercata e custodita. Auguro a chi ha la passione della numismatica come me di coltivarla nel tempo con impegno e costanza”.
Auguri a te, giovanissimo numismatico fresco di licenza media presso l’Istituto comprensivo “Don Antonino La Mela” di Adrano: quando vorrai, per te un posto in redazione a Cronaca numismatica è assicurato.