Dalle monete classiche alle italiane medievali e moderne, dalla numismatica mondiale alla medaglistica, senza contare bibliografia e filatelia: questo e altro nel catalogo Inasta 105 che sarà battuto nelle giornate del 6-8 marzo
informazione pubblicitaria | L’incanto numismatico InAsta 105 è alle porte, e le offerte online sono già aperte: la vendita, ricca di quasi 5200 lotti complessivi, si svolgerà infatti da lunedì 6 a mercoledì 8 marzo 2023 con i seguenti orari: sessione battuta, lunedì 6 marzo dalle ore 17.00 (lotti 1-427); sessioni e-live martedì 7 marzo dalle ore 10.00 lotti 428-1383, dalle ore 16.00 lotti 1384-2759, mercoledì 8 marzo dalle ore 10.00 lotti 2760-3720 e dalle ore 16.00 lotti 3721-5183.
Vi ricordiamo che le offerte online pre asta (clicca qui per accedere al catalogo) potranno essere effettuate anche durante lo svolgimento del live bidding e chiuderanno circa 5 lotti prima dell’aggiudicazione definitiva che avverrà tramite live. Al prezzo d’aggiudicazione vanno aggiunti i diritti nella misura del 20% e lo 0,60% come Imposta sui servizi.
L’incanto comprende monete celtiche, greche, romane repubblicane, imperiali e provinciali, bizantine, barbariche, monete estere, zecche italiane e dei Savoia, della Repubblica Italiana, medaglie italiane ed estere. Inoltre cartamoneta dall’area italiana e dal mondo, monete dei Crociati, pesi monetali, bibliografia numismatica e numerosissimi lotti multipli.
Anche gli appassionati di filatelia potranno trovare, nell’incanto InAsta 105, una ricca selezione di francobolli degli antichi stati, dell’area italiane, europei e d’oltremare. Ed ecco ora per voi alcuni top lot dal nostro catalogo: le offerte sono aperte!
Monete dal mondo classico (celtiche, greche, romane, barbariche, bizantine)
La numismatica antica ha un fascino unico e la raffinatezza delle coniazioni è testimoniata ad esempio dal nomos al lotto 5, coniato a Metaponto e proposto a 450 euro, oppure dalla spettacolare tetradracma di Leontinoi al lotto 10 che, anche a motivo dell’alta conservazione, parte da 900 euro di base. Monete, quelle greche e magno greche, che condensano in sé un universo di simboli e di miti dalla bellezza impareggiabile.
Anche il mondo romano, del resto, fin dal periodo della Repubblica produce una massa di tipologie monetarie affascinanti e, fra i denari in argento, ci piace segnalarvi quello del 62 a.C. della Gens Aemilia, con al dritto quello stesso ritratto della Concordia che nel 1970 è stato ripreso per le 1000 lire commemorative di Roma Capitale: un profilo senza tempo! E che dire del denario a nome di Q. Pomponius Musa al lotto 41? Al dritto Apollo, al rovescio Polimnia – musa della danza – si merita per la perfetta conservazione e la rarità 700 euro di partenza.
Giulio Cesare, personaggio chiave nel passaggio di Roma da potenza italiana a superpotenza globale, dalla Repubblica all’Impero, è in catalogo InAsta 105 ad esempio con il lotto 47, il sempre ricercato aureo con capo velato e strumenti sacrificali (base 1600 euro) mentre passando al bronzo ecco un eccellente doppio sesterzio di Traiano Decio, metà del III secolo, al lotto 76: raro e suggestivo, ha base di 1000 euro e reca il busto radiato dell’imperatore abbinato alla Vittoria alata.
Anche le monete d’oro del Tardo Impero fanno bella mostra di sé nell’incanto del 6-8 marzo: ecco ad esempio un solido per Valentiniano II battuto a Costantinopoli (lotto 91, 1200 euro) e un rarissimo tremisse per Giulio Nepote (474-475) che testimonia, nella fattura meno raffinata oltre che per la sua rarità, la fase di declino imperiale: un pezzo di storia al lotto 101, alla base di 1800 euro.
Invitandovi a visionare con attenzione tutti i lotti, per quanto riguarda le monete bizantine e le coniazioni barbariche vi segnaliamo, a titolo di esempio, il lotto 115 (solido per Costantino IV, 681-685), eccezionale e a partire da 600 euro, e un quarto di siliqua ostrogota per Vitige (536-540) a nome di Giustiniano offerta al lotto 135 dalla base d’asta di 150 euro.
Monete di zecche della Penisola italiana (medievali e moderne)
Tante, tantissime le officine monetarie attive in Italia dalla caduta dell’Impero Romano all’unificazione e tante, tantissime le monete che hanno prodotto con una varietà di stili e di iconografie che probabilmente non ha pari nel mondo. Anche piccole città, come Camerino, hanno coniato monete eccellenti per rarità come lo scudo d’oro di Giulia Varano (1527-1534) al lotto 206, rarissimo e meritevole di 2000 euro di stima. Altra monetazione formidabile, quella gonzaghesca per Mantova, è rappresentata in catalogo al lotto 223 dal mezzo ducatone di Vincenzo II del 1627 con al rovescio il santo “di famiglia” Luigi Gonzaga, orante: rarissimo e in alta conservazione, è all’incanto a partire da 1400 euro.
Passando a Milano, invece, ne servono almeno 300, di euro, per aggiudicarsi l’affascinante ambrogino ridotto del periodo 1250-1310 al lotto 233: una medievale iconica con la croce patente accantonata da trifogli e il santo patrono della città in cattedra, benedicente, con paramenti liturgici. Dalla zecca di Pavia, e dal periodo longobardo, viene invece il rarissimo tremisse al lotto 254 che, pur con frattura ricomposta, merita una base di 1000 euro.
La Roma papale è rappresentata, nel catalogo della sessione battuta di InAsta 105, ad esempio da un bellissimo scudo d’oro di Sisto V (1585-1590) con al rovescio il profilo nimbato del Cristo: moneta di elevata rarità, è proposta al lotto 262 da 1500 euro di partenza. Tra le monete in argento dei romani pontefici, invece, vi segnaliamo una bella piastra dell’anno VI di Clemente X Albani con stemma e al rovescio il papa che riceve chierici e diplomatici: 350 euro la base per il lotto 267, rappresentativo dell’abilità incisoria degli artisti della zecca di Roma.
Concludiamo la selezione sulle zecche italiane con due ulteriori esemplari: il primo, al lotto 288, è una eccezionale e rara muraiola da 8 baiocchi della zecca di Terni del 1797, alla base di 330 euro; il secondo, il lotto 290, è un tallero per il Levante di Venezia, coniato nel 1786 e con base di 420 euro. Moneta interessante dal punto di vista storico, dal momento che rappresenta uno degli ultimi tentativi della Serenissima di affermarsi dal punto di vista monetario sui mercati orientali, peraltro con scarso successo, dopo aver per secoli esportato ducati e zecchini e imposto, di fatto, le proprie monete come valute di riferimento.
Monete di Casa Savoia, del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana
Un discorso a parte meritano le monete sabaude del catalogo InAsta 105: segnaliamo per prima una bella 100 lire di Carlo Alberto, massimale del periodo coniato a Genova nel 1834, offerto al lotto 298 a 1200 euro di base. A seguire, invece, ecco una rarissima 50 centesimi del re eletto, Vittorio Emanuele II, coniata nel 1861 a Firenze e che, pur in modesta conservazione, merita 500 euro di base.
Ne merita invece 3000, come base d’incanto, la 100 lire di Umberto I del 1883 al lotto 319; moneta, oltre che rara di per sé, che nell’esemplare in catalogo presenta il metallo ancora lucente. Un altro top lot della serie del Regno è poi la 20 lire Impero del 1936-XIV, con quadriga andante a destra, modellata da Giuseppe Romagnoli e massimo modulo argenteo nell’ultima serie a nome di Vittorio Emanuele III: al lotto 338, merita 950 euro.
È invece di ben 4800 euro la base di vendita della spettacolare 5 lire del 1914, ultimo “scudo” di grande modulo della monetazione italiana in catalogo InAsta 105 al lotto 339; al lotto 353 spicca invece un progetto di moneta da 10 centesimi coniato dallo Stabilimento Johnson a Milano con millesimo 1903: servono almeno 280 euro per aggiudicarsi questo bell’esemplare di “moneta mai nata”, testimone di uno dei periodi di massimo splendore per la numismatica italiana.
Passando al secondo dopoguerra, oltre ad alcuni progetti e prove vi segnaliamo una bella e rarissima 5 lire del 1947 al lotto 371 a 550 euro di partenza, mentre per quanto riguarda la euro monetazione ecco un errore storico che torna all’asta: si tratta del centesimo del 2002 coniato su tondello dei 2 centesimi e con al dritto la Mole Antonelliana, rarissimo, al lotto 374 parte da 1200 euro di base.
Medaglie, monete mondiali, distintivi e altre chicche numismatiche
Ricordandovi che in quest’anteprima ci limitiamo a presentarvi una selezione dalla parte battuta del catalogo InAsta 105, e invitandovi a visionare i quasi 5200 lotti proposti, tra le medaglie vi presentiamo qui la coniazione a nome di Maria Luigia di Parma, del 1836, per il ponte sul fiume Adda: al lotto 387, in argento e pressoché perfetta, ha una base di 450 euro. Segue, al lotto 388, una bella commemorativa di epoca napoleonica in bronzo per la pace di Vienna, anno 1809, altrettanto perfettamente conservata e alla base di 250 euro.
Nel catalogo InAsta 105 troverete inoltre medaglie del periodo fascista e distintivi, una selezione di cartamoneta e numerose monete mondiali, molte delle quali in oro e caratterizzate da alte conservazioni o da rarità, esemlari moderni di vario tipo e tanti lotti multipli di sicuro interesse. Le offerte sono aperte, non esitate a contattarci per ogni informazione.