Dal nipote di Felice Trojani, uno dei sopravvissuti della tragedia polare del 1928, interessanti informazioni sulla coniazione pubblicitaria per la “Tenda rossa”
di Roberto Ganganelli | Ci scrive il professor Ascanio Trojani: “Gentile dottor Ganganelli, nel suo articolo del 9 gennaio 2023, sulla medaglia fatta coniare da Ettore Moretti e destinata a Umberto Nobile in prima battuta, vi è un invito a fornire ulteriori notizie, cui volentieri rispondo.
Intanto, la medaglia: sul dritto, il dirigibile sorvola Milano, cosa che non è mai materialmente avvenuta, ma oltre che la città dello sponsor (mi permetto di usare termini correnti) la Città di Milano fu il principale finanziatore della spedizione.
Sul rovescio, si vede la tenda, e le due figure a destra che stanno operando alla radio, della quale si vede nello sfondo l’antenna; la trasmittente della radio di emergenza, l’Ondina 33 operata da Giuseppe Biagi, stava infatti all’esterno della tenda (all’interno erano sistemate la ricevente e le batterie); la terza figura, inserita forse per equilibrare la composizione, sembra tendere uno dei tiranti dell’antenna, ricoperti di stoffe di varie misure e colori per cercare di aumentare la visibilità dell’accampamento.
Su chi le ha coniate (o fuse?), oggi diremmo Johnson, ma nel 1930 forse a Milano c’erano alternative. Sono comunque due versioni, la prima con il nome di Nobile, e una seconda, data successivamente agli altri superstiti (tecnicamente, otto più Nobile, poi non so se Moretti abbia incluso anche altre persone).
La storia della medaglia fatta fare da Moretti, per scopi ostentatamente pubblicitari (ma non gliene vogliamo), da donare a Umberto Nobile è brevemente ricordata da mio nonno ne La coda di Minosse e ricordo che il progetto della tenda è proprio da Felice Trojani. Trascrivo, pp. 509-510 dell’edizione corrente (siamo nel 1930):
‘A Milano, il gr.uff. Moretti, costruttore della Tenda Rossa, offerse a Nobile una medaglia d’oro.
La medaglia era stata coniata appositamente per Nobile: portava il suo nome in rilievo. Quando Moretti vide che c’ero anche io si ricordò che esistevamo anche noi, e mi disse che avrebbe offerto un esemplare della medaglia a tutti i superstiti.
Infatti me la consegnò a Roma, all’albergo Moderno. Ma quella medaglia costituiva una réclame troppo palese della ditta Ettore Moretti Milano, e l’accettai tanto per gradire; al tempo delle sanzioni la diedi alla patria.
Quando il grande ufficiale seppe che ero senza lavoro (o meglio, per dirla con l’esatta parola, disoccupato) lanciò alte grida: – Uh! L’ing. Trojani disoccupato! Ma ci penso io. A Milano sono onnipotente: mi chiamano il sindaco di Porta Ticinese.
Mi abbracciò, partì, e non si fece più vivo’ (da La coda di Minosse, IX edizione, Milano 1963-2018, ©Ascanio Trojani e Mursia Editore).
Urge una postilla: nel 1970 fu Moretti che trovò un letto in ospedale per mio nonno (non c’era ancora il Servizio sanitario nazionale).
Della medaglia pubblicitaria per la ‘Tenda rossa’ appartenuta a Nobile non so dire; se è sopravvissuta agli anni dovrebbe essere a Lauro, non credo a Vigna di Valle; delle altre, oltre al numero complessivo (otto più una, o molte di più?) so solo dire che alla fine qualcuno la fece squagliare subito, qualcuno la donò alla patria, per altre gli eredi le misero all’asta come cimeli non indispensabili (quante sono finite all’asta, poi?)”.
Ringraziamo il professor Trojani per queste preziose puntualizzazioni “di prima mano” e per le informazioni aggiuntive. In effetti, la medaglia potrebbe essere stata coniata dalla Johnson come dalla Lorioli F.lli, oppure dalla ditta Sacchini o da qualche altra azienda fra quelle che, all’epoca, si contendevano a Milano le tante commissioni di questo tipo: bei tempi!
Per inciso, La coda di Minosse è il bel romanzo autobiografico che Felice Trojani, unico dei superstiti dell’impresa di Nobile a non aver mai raccontato prima la propria esperienza al Polo negli anni dopo l’impresa, scrisse e pubblicò nel 1963. Un successo editoriale da allora sempre in catalogo, un capitolo di storia italiana tutto da rileggere, narrato dalla voce di uno dei protagonisti.