di Roberto Ganganelli | I collezionisti e gli studiosi di numismatica italiani conoscono Luigino Rancan, in primo luogo, per i due volumi scritti a quattro mani con il grande Alvise Zorzi dal titolo Il dono dei dogi e Il denaro di Venezia nei quali, partendo dalle raccolte di monete della Banca Popolare di Vicenza, gli autori ripercorrono la storia della Serenissima seguendo il filo conduttore del denaro, della sua importanza non solo economica ma anche propagandistica, della sua evoluzione ed iconografia in Laguna.
E, proprio all’iconografia – quella religiosa, nella fattispecie – Rancan ha dedicato questo nuov, ampio studio edito dal Circolo numismatico Città di Lonigo con i patrocini della Regione Veneto e del Comune di Lonigo. Un’opera sistematica che, dalle origini medievali alla caduta in mano napoleonica a fine Settecento, prende in esame le coniazioni della Repubblica di Venezia dalle quali la dimensione religiosa traspare evidente quanto articolata.
Non solo san Marco, dunque, per quanto celebrato e amato protettore, né il solo Redentore, eretto a difesa della città e dei suoi possedimenti, ma anche gli altri componenti della Trinità, e quindi la Vergine e san Giuseppe, senza contare gli altri santi “locali” (da san Pietro Orseolo a san Gregorio Barbarigo) e, in subordine – per così dire – i santi degli stati “da tera” e “da mar” ossia i protettori locali da Giustina e Antonio per Padova a Bellino per Rovigo, da Doimo di Spalato a Trifone di Cattaro. Figure e luoghi della religiosità – angeli e papi, Mosè e gli edifici di culto – completano la rassegna, assieme ad un’ampia bibliografia, un repertorio tipologico delle monete veneziane e un indice dei nomi e dei luoghi. Il tutto, per oltre quattrocento pagine.
“Pur nella Politica della Serenissima – scrive nella Presentazione monsignor Giuseppe Andrich, vescovo emerito di Belluno-Feltre -, che salvaguardava l’indipendenza delle realtà profane e civiche, si mostra pressante l’irradiazione delle convinzioni religiose da portare nella quotidianità spicciola della sua attività principale, quella commerciale, su vaste regioni dell’universo di allora”. Così, nei secoli, all’evangelista Marco che è portatore di pace si affiancano la celeberrima Giustina sentita dai Veneziani come celeste fautrice della vittoria di Lepanto del 1571, oppure la Vergine Maria con il Bambino in braccio o, ancora, Antonio da Padova ed altri personaggi simbolo della religione cristiana. Perfino Mosè vive il suo “momento di gloria numismatica”, a Venezia, quando il doge Francesco Molin, nel 1652, lo fa effigiare sull’osella mentre invoca l’aiuto divino ricevendone il segno della colonna di fuoco e l’annegamento dell’esercito egiziano nel Mar Rosso.
Ciò che rende questo studio di Luigino Rancan un’opera meritevole e utile è la coerenza di metodo con cui, lungo tutto il percorso di approfondimento, monete, opere d’arte, espressioni architettoniche della Serenissima sono state legate tra loro e con i documenti e le fonti d’epoca. Un ampio apparato di immagini di qualità e di note al testo completa il volume che rappresenta un nuovo originalissimodi vista, finora poco approfondito, su una delle monetazioni italiane più longeve e significative.
titolo: La religiosità della Repubblica di Venezia nelle immagini delle sue monete (814-1797) |
autore: Rancan, Luigino |
dati: Lonigo (Vi), Contro Riccardo Edizioni e Grafica, pp. 416, ill. |
isbn: – |
anno 2018 |
note: – |
prezzo: s.i.p. |