Ripercorriamo la storia della FIJLKAM, Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, tra cimeli da collezione e allori entrati nella leggenda
di Livio Toschi | La Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (FIJLKAM) nel 2022 festeggia quattro ricorrenze: il 120° della fondazione, il 40° della rivista federale Athlon, il 30° del Centro Olimpico e il 10° dell’apertura del Museo degli Sport di Combattimento.
Molte le iniziative in cantiere: un libro, una medaglia, un manifesto, una cartolina, un francobollo, un annullo postale, una mostra, l’inaugurazione della Biblioteca e del Piazzale della Gloria al Centro Olimpico e altre ancora.
Luigi Monticelli Obizzi, nobiluomo e sportivo
Il viaggio della FIJLKAM ha inizio nel 1902 grazie al marchese Luigi Monticelli Obizzi (1863-1946). Sull’esempio francese, ma soprattutto delle iniziative austriache e tedesche, che avevano portato alla nascita delle prime federazioni atletiche nazionali (nel 1890 in Austria, nel 1891 in Germania), all’inizio del ‘900 Monticelli ritenne che per la pesistica e la lotta greco-romana fosse giunto il momento di staccarsi dalla FGI (Ginnastica) e di costituire un organismo autonomo.
Il 18 gennaio 1902 fondò dunque a Milano la Federazione Atletica Italiana, di cui fu presidente effettivo sino al marzo 1911 e presidente onorario dal dicembre di quell’anno. La sede venne fissata presso il Club Atletico Milanese, fondato dallo stesso Monticelli nel 1890.
La FAI, divenuta poi FIAP (1933), FILPJ (1974) e FILPJK (1995), quindi divisa in FIJLKAM e FIPCF (2000), ha raggiunto 120 anni di vita plasmando dirigenti e campioni di prima grandezza, che hanno conquistato innumerevoli medaglie e trofei sulle materassine, sui tatami e sulle pedane di tutto il mondo.
Certamente il marchese non avrebbe osato sperare tanto, quel giorno di un freddo gennaio milanese del 1902. Qualche amico volenteroso e ben dotato fisicamente, grande passione nei cuori, una stanzetta che odorava di fatica, uno statuto di 12 articoli da approvare: nasceva così la Federazione. Siamo certi che Monticelli, ovviamente eletto presidente, tra una pacca sulle spalle e una vigorosa stretta di mano, sorrideva soddisfatto sotto i nobili baffoni.
Luigi Monticelli Obizzi è stato atleta di livello, dirigente di grande reputazione (fu tra i fondatori dell’Amateur Athleten Weltunion e vicepresidente della Fédération Internationale Haltérophile), giurato e pubblicista: un personaggio di spessore nel mondo dell’atletica pesante, un presidente di cui la FIJLKAM va fiera. Infatti, gli ha intitolato il viale principale del Centro Olimpico di Ostia e una sala al primo piano del Museo.
Il motto araldico della famiglia Monticelli Obizzi è Meminisse iuvabit, ossia “Sarà utile ricordare” (Eneide, I, 203). Un invito quanto mai opportuno per il 120° della Federazione creata dall’intraprendente marchese.
Sintetizzo 120 anni di storia con un pugno di notizie significative. Ho già menzionato i vari nomi assunti nel tempo dalla FIJLKAM. Sono degne di nota anche le peregrinazioni della sede, che da Milano si trasferì a Roma nel 1911, poi tornò a Milano nel 1913, spostandosi a Genova nel 1915, ancora a Milano nel 1925 e infine a Roma nel 1929.
Se all’inizio la Federazione curava soltanto la lotta greco-romana e la pesistica, dal 1909 al 1916 ha gestito anche il pugilato, dal 1921 la lotta stile libero, dal 1931 il judo e dal 1995 il karate, oltre a svariate arti marziali “minori”. Quattordici i presidenti, da Monticelli a Domenico Falcone, eletto il 1° febbraio 2014.
Lo stemma della Federazione Atletica Italiana; i quattro motti scritti da Gabriele D’Annnuzio per la FAI nel 1923 (l’originale è conservato al MuSC); il manifesto di Aldo Cigheriper il Campionato europeo di pesistica (1934)
Da Monticelli a Pellicone, 120 anni di sport
Ripercorriamo questi 120 anni attraverso i più significativi loghi, manifesti, medaglie e pubblicazioni. Alla vecchia FAI si legano quattro motti latini scritti e tradotti da Gabriele D’Annunzio utilizzando le iniziali della Federazione: Fortitudo Acuitur Ingenio, Fortitudo Arcum Intendit, Fortitudo Animos Iungit, Fortitudo Adolet Indefessa. I motti furono riportati sotto il titolo del primo bollettino ufficiale, La Forza, pubblicato nel 1923.
Il primo manifesto di cui abbiamo traccia è del pittore Aldo Cigheri, stampato dalla Federazione Italiana Atletica Pesante (succeduta nel 1933 alla FAI) per il Campionato europeo di sollevamento pesi di Genova 1934. Seguono i manifesti per i Campionati mondiali di pesistica (Milano, 1951) e di lotta greco-romana (Napoli, 1953), quindi i manifesti di Sarrocco per gli Europei di judo (Roma, 1967) e di lotta greco-romana (Modena, 1969).
Nel 1972, durante la presidenza di Carlo Zanelli, si celebrò il 70° anniversario federale con un libro scritto dal segretario generale Alfonso Castelli e un manifesto dell’artista e maestro di judo Mario Sarrocco. Da allora, ogni dieci anni la Federazione ha sempre festeggiato la ricorrenza almeno con un libro e un manifesto.
Manifesto di Mario Sarrocco per il campionato europeo di lotta GR (1969); manifesto di Mario Sarrocco per il 70° anniversario della FIAP (1972)
La presidenza di Matteo Pellicone
La presidenza di Matteo Pellicone è durata quasi 33 anni (dal marzo 1981 al novembre 2013). Accanto ai tanti successi internazionali (730 medaglie individuali e 80 a squadre nella sola categoria seniores), il suo fiore all’occhiello è il Centro Olimpico di Ostia Lido.
Le prime medaglie d’autore comparvero nel 1982: una per la lotta, una per il sollevamento pesi e una per il judo, ossia le discipline all’epoca curate dalla Federazione Italiana Lotta Pesi Judo(FILPJ). Le modellò Sarrocco, autore anche del manifesto.
Nel dicembre 1982, a conclusione dei festeggiamenti per l’80° anniversario federale, per volontà di Pellicone vide la luce la rivista Athlon, che sopravvive tuttora. Il Palazzetto FIJLKAM a Ostia, primo grande impianto sportivo sorto a Roma dopo l’Olimpiade 1960, fu inaugurato il 25 aprile 1990. Pochi mesi più tardi ospitò il Campionato mondiale di lotta greco-romana.
Logo della FILPJ; manifesto di Mario Sarrocco per l’80° anniversario della FILPJ (1982)
Per l’occasione le Poste Italiane emisero un francobollo e Sergio Fuselli disegnò il manifesto, che mostrava una spettacolare tecnica eseguita dal lottatore Vincenzo Maenza (due ori e un argento alle Olimpiadi). Maenza, un peso “minimosca” – fino a 48 kg – soprannominato “Pollicino”, al mondiale non riuscì tuttavia a salire sul podio, battuto prima da un’ingenuità ben sfruttata dall’avversario e poi dalla bilancia (non rientrò nel peso limite per appena due etti).
Il manifesto del 1992 fu commissionato a Sarrocco, mentre l’artista Silvia Girlanda modellò la medaglia. Soggetto di ambedue le opere era il Centro Olimpico, fortemente voluto dal presidente Pellicone e inaugurato il 18 dicembre di quell’anno. Il libro venne affidato all’architetto Livio Toschi, storico dello sport e cintura nera di judo.
Il Centro Olimpico (40.000 mq) non solo è adiacente alla stazione di Castel Fusano lungo la ferrovia Roma-Lido, ma si raggiunge facilmente dall’aeroporto di Fiumicino e dalla via Cristoforo Colombo, che il GRA collega alle autostrade. Di questo complesso si è molto parlato e scritto, esaltandone l’aspetto edilizio, la funzionalità e la compatibilità ambientale.
Medaglia di Mario Sarrocco dedicata al sollevamento pesi, 1982 (Ø 50 mm); manifesto di Mario Sarrocco per il campionato mondiale juniores di judo (1986)
Il Centro si distende tra la pineta e il mare, cui ha carpito i colori federali: il verde e il blu. Nel 2012 è stato trasformato rispetto alla struttura originaria conl’inserimento di una nuova palazzina direzionale multiservizi e del Museo degli Sport di Combattimento, perché Pellicone ben conosceva l’importanza del passato per costruire il futuro.
Non possiamo neppure trascurare il prestigioso ruolo che il Centro Olimpico svolge per gli sport di combattimento, anche a livello internazionale. Qui, infatti, ha sede la Scuola Nazionale della FIJLKAM, che prepara, aggiorna e perfeziona insegnanti tecnici e arbitri italiani, e quisi tengono riunioni e seminari delle Federazioni internazionali di Lotta, Judo e Karate.
In occasione del Centenario federale i manifesti furono due: uno di Sarrocco e l’altro di Fuselli. Girlanda e Toschi realizzarono rispettivamente la medaglia e il libro, disegnando insieme il manifesto di CentenArte, la prima mostra d’arte del Centro Olimpico. I festeggiamenti si conclusero il 7 dicembre 2002 con il Fijlkam Century Day nel Palazzetto di Ostia.
Medaglia di Silvia Girlanda per il 90° anniversario della FILPJ, 1992 (Ø 60 mm); medaglia di Mario Sarrocco per l’ingresso del karate nella FILPJ (1995), che diviene FILPJK (Ø 50 mm)
Nel 2008 la FIJLKAM celebrò il centenario della prima medaglia olimpica, l’oro di Enrico Porro a Londra. Girlanda modellò la medaglia in suo onore (coniata dagli Stabilimenti Artistici Fiorentini) e Toschi curò sia una pubblicazione su Porro e l’evoluzione della lotta greco-romana a cavallo del Novecento,siala seconda mostra d’arte allestita nel Centro Olimpico, dal titolo Sport di forza e di combattimento.
Nel 2012 si festeggiò la fine dei lavori di ristrutturazione e di ampliamento del Centro, in cui venne costruita una palazzina direzionale e aperto – con la mostra d’arte Lo Sport e il Mito – il Museo degli Sport di Combattimento (MuSC), ideato dall’architetto Toschi con il convinto sostegno del presidente Pellicone. Lo stesso Toschi pubblicò 110 e lode! (libro che ripercorreva i 110 anni di storia federale), mentre Girlanda modellò la medaglia del Museo (coniata dalla ditta Bertozzi di Parma).
Medaglia di Silvia Girlanda per il Centenario della FIJLKAM, 2002 (Ø 60 mm); numero speciale per i 25 anni della rivista federale Athlon (2007)
Con l’apertura del Museo la FIJLKAM si è posta all’avanguardia non solo nel campo della cultura sportiva, ma persino dell’arte. Al primo piano, infatti, un intero salone è destinato alle esposizioni artistiche, allestite con continuità.
Il Museo e la Hall of Fame furono inaugurati il 27 novembre 2012 con lo scopo non solo di raccogliere, custodire e far conoscere le memorie della Federazione, ma anche di promuovere la cultura in ogni sua espressione.
Per interessare un pubblico sempre più vasto, infatti, il Museo organizza mostre d’arte, convegni, conferenze, dibattiti, incontri con gli artisti e visite scolastiche: un’attività poliedrica davvero unica nel mondo dello sport.
Basti dire che, nonostante la pandemia, ha finora ospitato 17 mostre collettive d’arte, 27 personali e 5 documentario iconografiche, ispirandosi a temi quali Roma, il mito, la fantasia, la donna, la natura, gli animali, il cinema, la letteratura, la musica, l’Oriente. Ogni biennio, inoltre, assegna il premio FijlkamArte, creato dalla medaglista Silvia Girlanda in terracotta patinata.
Medaglia di Silvia Girlanda per il centenario della vittoria olimpica del lottatore Enrico Porro, 2008 (Ø 60 mm); il Centro Olimpico di Ostia nel 2012, dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento
Il Museo, dunque, non vuole essere soltanto un contenitore di ricordi, per quanto preziosi, ma una realtà viva e in perenne rinnovamento, legata al suo tempo e agli eventi che lo caratterizzano. Quindi non circoscritta alle discipline federali né, più in generale, allo sport.
Il Museo è nato grazie alla lungimiranza del compianto presidente Pellicone ed estende di continuo la propria attività grazie al sostegno dell’attuale presidente Domenico Falcone: ambedue hanno fermamente creduto nel valore dell’arte e della cultura nello sport, intrecciando un fecondo connubio per dare corpo a ciò che il barone Pierre de Coubertin definiva “le mariage des muscles et de l’esprit”.
Medaglia di Silvia Girlanda per il Museo degli Sport di Combattimento, 2012 (Ø 50 mm); manifesto di Silvia Girlanda e Livio Toschi per una delle mostre allestite nel Museo
Tra gli Enti che patrocinano le iniziative del Museo segnaliamo il CONI, l’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e altre associazioni sportive benemerite (AMOVA, ANSMeS, CNIFP, UICOS, UNASCI, USSI), il Municipio Roma X e il WWF Litorale Laziale. Oltre ai cataloghi delle mostre, dal 2015 il Museo pubblica una sua rivista semestrale: i Quaderni del Museo, curati dal direttore artistico Livio Toschi.
La presidenza di Domenico Falcone
Alla scomparsa di Pellicone (9 dicembre 2013) l’assemblea nazionale del 1° febbraio 2014 deliberò d’intitolargli il Centro Olimpico e il Palazzetto. Il 29 settembre dello stesso anno si costituì la Fondazione Matteo Pellicone, presieduta da Marina Di Bussolo Pellicone.
Medaglia di Silvia Girlanda per commemorare il presidente Pellicone (Ø 60 mm)
In suo onore, inoltre, nel 2015 fu pubblicato il libro di Livio Toschi dal titolo eloquente Matteo Pellicone: il Presidente, e il 16 febbraio 2016 s’inaugurò il monumento a lui dedicato all’ingresso del Centro Olimpico (opera dello scultore Italo Celli).
A causa della pandemia sono state posticipate al 2021 sia l’Olimpiade di Tokyo che l’assemblea nazionale elettiva. Nel febbraio 2021, proprio in occasione dell’assemblea, si è stampato il libro La FIJLKAM alle Olimpiadi (1908-2020), anche questo scritto da Toschi, che da oltre trent’anni è il consulente storico e artistico della Federazione.
In dicembre, per premiare i cinque atleti della FIJLKAM saliti sul podio all’Olimpiade di Tokyo e i nove sul podio al mondiale di karate a Dubai, la ditta fiorentina Picchiani & Barlacchi ha coniato un’apposita medaglia, modellata da Silvia Girlanda.
L’edificio del Museo nel Centro Olimpico di Ostia; il premio FijlkamArte, medaglione di Silvia Girlanda (terracotta patinata, Ø 170 mm)
La FIJLKAM sta vivendo con orgoglio, nonostante le difficoltà sanitarie, questo 120° anniversario, avendo appuntato sul proprio labaro ben 1300 medaglie conquistate nelle più importanti competizioni internazionali seniores.
Il segreto di tantissimi esaltanti risultati? Il presidente Pellicone amava ripetere che “il lavoro paga sempre” (Virgilio scrisse: “Labor omnia vincitim probus”) e che “nulla è mai veramente perduto se si continua a credere e a lottare”.