Uno misterioso oggetto monetiforme risalente al 1884, legato all’abile incisore Restelli e all’Esposizione generale italiana che si svolse a Torino

 

di Roberto Ganganelli | Ci scrive un lettore dalla provincia di Cuneo: “In un mercatino in Lombardia, rovistando nelle classiche ciotole di monete e medaglie offerte a un euro, ho trovato lo strano tondello di cui vi invio le foto.

Di cosa si tratta? Grazie e complimenti davvero per il vostro quotidiano lavoro di informazione che aiuta tante persone a farsi una cultura, un aspetto che rende molto più bello essere appassionati di numismatica”.

Ringraziando il lettore per gli apprezzamenti che ci invia, passiamo subito ad analizzare lo “strano oggetto” che appare in conservazione non certo ottimale ma che, dopo qualche ricerca, ci svela una storia interessante.

Medaglia al merito per l'Esposizione generale italiana del 1884 a Torino: versione in bronzo, mm 37 di diametro, disegnata da Pietro Thermignon, incisa e coniata da Antonio Restelli
Medaglia al merito per l’Esposizione generale italiana del 1884 a Torino: versione in bronzo, mm 37 di diametro, disegnata da Pietro Thermignon, incisa e coniata da Antonio Restelli

Il dritto, infatti, corrisponde a quello delle medaglie AL MERITO (scritto in alto) assegnate in occasione dell’Esposizione generale italiana che si svolse a Torino nel 1884, al Parco del Valentino, organizzata dalla Società promotrice dell’industria nazionale.

Era articolata in otto settori: Belle arti, Produzioni scientifiche e letterarie, Didattica, Previdenza e assistenza pubblica, Industrie estrattive e chimiche, Industrie meccaniche, Industrie manifatturiere, Economia rurale ed ebbe la bellezza di 14.237 espositori e circa tre milioni di visitatori: un autentico successo, degno dei moderni Expo!

Il dritto dello "strano oggetto" inviatoci dal nostro lettore e acquistato in un mercatino del Nord Italia
Il dritto dello “strano oggetto” inviatoci dal nostro lettore e acquistato in un mercatino del Nord Italia

Ossservando il dritto della medaglia, opera del valente incisore Antonio Restelli – del quale né Forrer né Lorioli riportano informazioni biografiche – su di esso di può vedere l’allegoria dell’Italia turrita (non della città di Torino, come scritto in alcuni testi) seduta a sinistra con scettro e pergamena, il gomito poggiato su una carta dell’Italia, con accanto un genio alato che sorregge un fascio, porge una corona d’alloro e ha sul capo una fiammella accesa.

Probabile allegoria della gloria che deriva dall’ingegno umano, questa aggraziata figura e quella dell’Italia sono circondate da una serie di oggetti che evocano i settori dell’esposizione: incudine e martello, ingranaggi, una lira e una tavolozza, un mappamondo, spighe di grano e una brocca

In esergo, fra rami d’alloro, gli emblemi di Savoia e della città di Torino e, sullo sfondo, le due torri e gli archi dell’ingresso principale dell’evento, al Parco del Valentino.

Una raffigurazione complessa che, tuttavia, è evidentemente ispirata a quella che fu “l’immagine” dell’Esposizione generale italiana del 1884, ad iniziare dalle vignette dei certificati azionari e di altre stampe circolanti all’epoca, tutte volte a creare una sorta di identità visiva del grande evento come, del resto, avviene per gli Expo di oggi.

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Certificato azionario dell’Esposizione generale italiana in Torino del 1884: le figure e gli elementi presenti nella bella vignetta richiamano tante delle medaglie emesse per l’occasione

In basso, lungo il bordo, P. THERMIGNON DISEGNÒ a indicare l’autore della medaglia, quel Pietro Thermignon di cui abbiamo parlato già per il progetto delle 5 lire di San Marino del 1867 e per il “saggio di un popolano” del Regno d’Italia.

Il rovescio di questa rarissima prova di conio riporta il punzone della ditta di Antonio Restelli: "fondo di bottega" o gettone omaggio usato dall'incisore per procacciarsi nuovi clienti?
Il rovescio di questa rarissima prova di conio riporta il punzone della ditta di Antonio Restelli: “fondo di bottega” o gettone omaggio usato dall’incisore per procacciarsi nuovi clienti?

È tuttavia il rovescio a rendere interessante – e quasi unico – lo “strano oggetto” del nostro lettore: quel rovescio liscio con solo una D a ore 12, una stella a ore 6 e una piccola punzonatura rettangolare dai bordi smussati al cui interno, su tre righe, è scritto A. RASTELLI | INCISORE | TORINO.

Quel D sta infatti, con ogni probabilità, per “dritto”, la stella altro non è che un “punto di ancoraggio” del conio di base destinato ad evitare lo slittamento del tondello, mentre il cartiglio ci indica che il tondello è una sorta di prova di coniazione per il dritto della medaglia al merito dell’Esposizione generale italiana del 1884.

Medaglia di cui furono coniate varie versioni, da quella da mm 37 a cui corrisponde la prova che pubblichiamo ad una di mm 23. Esistono esemplari in oro, rarissimi, in argento e in bronzo, senza e con anello portativo e altri con cambretta e nastro azzurro.

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Esemplare in argento con anello portativo della medaglia al merito torinese del 1884: sono noti anche rarissimi esemplari in oro e altri, in vari metalli, con inciso il nome del premiato

Il rovescio definitivo di questa interessante medaglia reca nel giro la legenda ESPOSIZIONE GENERALE ITALIANA IN TORINO 1884 e, nel campo, un cartiglio per il nome del premiato, sostenuto da una fronda d’alloro.

Quello che sembrava un oggetto misterioso ritrova così la sua identità: un “fondo di bottega” dell’incisore Rastelli – o magari una sorta di cadeau per potenziali clienti? – che, per gli appassionati di medaglistica, si è trasformato in una piccola rarità.