a cura della redazione | Nato nel Principato di Monaco nel 1768, François Joseph Bosio mostrò fin dalla giovinezza una propensione verso le arti e ricevette una borsa di studio dal principe Honoré I per studiare a Parigi con il grande scultore Augustin Pajou. Dopo un breve servizio nell’esercito rivoluzionario visse a Firenze, Roma e Napoli. Tornato a Parigi venne chiamato da Dominique Vivant nel 1808 a realizzare il bassorilievo per la colonna monumentale di Place Vendôme a un ritratto dell’imperatore Napoleone e della sua famiglia. Fu in questa fase che produsse alcuni dei suoi migliori lavori, in particolare i busti in marmo dell’imperatrice Giuseppina, e della regina Ortensia.
Luigi XVIII lo nominò cavaliere dell’Ordine di San Michele nel 1821 come “primo scultore del re”. Nel 1828, Bosio vide erigere la sua grandiosa scultura equestre di Luigi XIV in Place des Victoires a Parigi e fu nominato Ufficiale della Legion d’Onore. Venne poi creato barone da Carlo X nel 1825. Anche se sotto Luigi Filippo venne privato di tutti i suoi titoli, continuò a ricevere commesse ufficiali, come più abile scultore di Parigi, e creò la statua di Napoleone per la Column de la Grand Armée nel 1840 sotto Napoleone III. Cinque anni dopo morì a Parigi.
Molte delle sue più importanti sculture e statue sono oggi esposte al museo del Louvre e il Principato di Monaco gli ha da poco reso omaggio, nel 250° anniversario della nascita, con una moneta da 2 euro commemorativa coniata in soli 16.000 esemplari fondo specchio (BE) già divenuti, come altre emissioni monegasche, oggetto del desiderio per tanti collezionisti di euro monete.
La faccia nazionale mostra una piacevole composizione tra un ritratto a mezzo busto del Bosio, effigiato di tre quarti verso destra, e La ninfa Salmace, scultura in marmo del 1826 oggi esposta al Louvre.