Una selezione di 104 lotti di monete sabaude e pontificie di rara apparizione, in elevate conservazioni e, spesso, dai prestigiosi pedigree caratterizza l’incanto Cambi & Crippa che si terrà a Milano il 9 febbraio prossimo
informazione pubblicitaria | Mercoledì 9 febbraio 2022 resterà una data da ricordare negli annali delle aste numismatiche in Italia: Cambi Aste e Crippa Numismatica, infatti, nel loro secondo incanto congiunto proporranno in sessione unica dalle ore 15.00 un catalogo di 104 lotti di eccezionali rarità italiane, molte delle quali non apparivano sul mercato da anni o da decenni.
Le monete – in prevalenza in oro – sono visibili su appuntamento già dal 10 febbraio nella sede milanese di Cambi Aste in via San Marco 22 (zona Brera) e, nella stessa location – oltre che online e live – si terrà la vendita per accedere fisicamente alla quale sarà necessario prenotare un posto e attenersi alle normative sanitarie in vigore.
Il catalogo Cambi & Crippa in sintesi
Al centro della vendita Cambi & Crippa ci sarà una selezione di monete di Casa Savoia e dello Stato Pontificio di grandissima qualità.
Per quanto riguarda Casa Savoia la proposta sarà concentrata sulle monete, compresi i prestigiosi grandi moduli in oro, coniate dalla metà del ‘400 alla metà del ‘600, durante i regni dei duchi Ludovico I, Carlo I, Emanuele Filiberto, Carlo Emanuele I, Vittorio Amedeo I, le reggenze di Cristina di Borbone per i figli Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II, di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours per Vittorio Amedeo II e la rarissima reggenza di Carlo Emanuele II con gli zii Maurizio e Tommaso.
La monetazione dello Stato Pontificio ripercorrerà invece il periodo che parte dal pontificato avignonese dell’antipapa Clemente VII (1378-1394) fino alle coniazioni in oro di Clemente XII (1730-1740). In tutto 104 lotti, prevalentemente in oro, provenienti dalle più importanti vendite all’asta e da prestigiose ditte commerciali attive dagli anni ’30 fino agli anni ’70 del secolo scorso.
Oltre che di persona, in sala sarà possibile inviare offerte e/o partecipare online tramite le piattaforme digitali abilitate: CambiLive, Biddr, BidInside, SixBid. Durante la mattinata del 9 febbraio, infine, chi avrà prenotato un posto in sala potrà anche esaminare le monete. Per informazioni è possibile utilizzare i seguenti contatti telefonici: 02.878680 (Crippa) o 02.36590462 (Cambi Aste).
Una magnifica selezione di monete di Casa Savoia dal 1440 al 1680
Iniziamo la nostra panoramica sulle monete in asta il 9 febbraio da Cambi & Crippa con il Lotto 2, ducato d’oro di IV tipo a nome di Carlo I il Guerriero (1482-1490), rarissimo e qSpl, prima moneta sabauda con ritratto del duca. Al rovescio lo scudo sabaudo con motto FERT e legenda latina che ricorda come il duca, pur salito al trono appena quattordicenne alla morte del fratello Filiberto I (1482), si distinse come condottiero sedando le ribellioni dei signori feudali e annettendosi il Marchesato di Saluzzo (stima € 25.000-30.000).
Al Lotto 12, a nome del duca Vittorio Amedeo I (1630-1637), spicca invece un multiplo da 10 scudi di IV tipo battuto a Torino (estremamente raro, Spl/Fdc). Molto ben coniato, su tondello largo e dal profilo regolarissimo, questo eccezionale esemplare di ben 45,5 mm di diametro per 33,25 grammi di peso merita una stima di € 70.000-80.000.
Tra le monete di Carlo Emanuele I (1638-1675) con la reggenza della madre Maria Cristina di Borbone “La Madama Reale”, invece, ci piace mostrarvi in tutta la sua bellezza il Lotto 17, i 20 scudi oro 1641 per Torino o Chambery (estremamente rara, buon Bb, stima € 45.000-50.000), massimale che, stando ai documenti, fu autorizzato con un documento del 12 ottobre 1640 che permetteva ai maestri della zecca di Torino Lorenzo Buggia, Gian Pietro Rotta e Sebastiano Virante di usare paste d’oro per coniare doppie, quadruple, pezzi da 10 e da 20 scudi; i coni con i ritratti sarebbero stati eseguiti dall’incisore Stefano Mongino, originario di Soriso nei pressi del lago d’Orta.
È a nome di Carlo Emanuele II (1638-1675), a seguire, il Lotto 25: si tratta di un 10 scudi 1663 (IV tipo) coniato a Torino, anche questo estremamente raro e Spl, che in catalogo parte da una stima di € 50.000-60.000 e di cui i documenti riferiscono che nel mese di febbraio vennero presentati quattro modelli in argento, “due improntati coi conii dei carlini fatti dal nuovo intagliatore La Fontaine e due altri con quelli fatti per la stessa moneta da Stefano, figliuolo del Bernardo Laurenti”, già ufficiale e intagliatore della zecca di Torino: furono scelti i conii del Laurenti, ma fu ordinato che venisse inserito “un giro di granatini per separare la leggenda dal campo della moneta”.
La prossima moneta che vi presentiamo ci porta ad un altro periodo di reggenza, quello di Maria Giovanna Battista sul figlio Amedeo I (1675-1680) che sarà, peraltro, il primo Savoia a cingere una corona reale. A nome di madre e figlio, al Lotto 27, spicca una elegante quadrupla torinese del 1676 con doppio ritratto e una magnifica immagine mariana. Estremamente rara, Spl/qFdc, la moneta – mm 28,63 per g 13,30 – è offerta a partire da una stima di € 18.000-20.000.
Una selezione esemplare di monete pontificie in oro e argernto dal 1378 al 1740
Lasciando ai lettori il piacere di visionare i primi lotti di questa sezione, focalizziamo la nostra attenzione su una rarità assoluta a nome di Pio II Piccolomini, il ducato papale bulinato da Emiliano Orfini coniato attorno al 1460. Allo stemma raffigurato al dritto si contrappone, sul rovescio, il pontefice stesso in paramenti solenni, con vessillo e calice eucaristico, sulla tolda di una nave, a ricordare la Crociata indetta da Pio II ma che il papa non vedrà mai compiersi. La moneta, in buon Bb ed estremamamente rara, è proposta al Lotto 32 con stima di € 10.000-15.000.
Un altro Piccolomini, papa Pio III – sul soglio di Pietro solo dal 22 settembre al 18 ottobre 1503 – è rappresentato al Lotto 38 da un estremamente raro fiorino di camera coniato a Roma (mm 21,38 per g 3,39) che, in conservazione Buon Bb, parte da € 18.000-20.000.
È a nome della zecca di Ancona, invece, la magnifica moneta al Lotto 44: si tratta di un doppio ducato papale di Leone X Medici (1513-1521) con al dritto un elegante cavaliere in armatura e al rovescio san Quiriaco, patrono della città (estremamente raro, Bb, € 15.000-18.000). Un conio su cui si mescolano influssi ancora tardo medioevali e il gusto del Rinascimento.
Invitandovi a visionare gli altri lotti, passiamo al pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621) per il quale, fra le altre monete in catalo, l’asta Cambi & Crippa propone – sebbene con le consuete debolezze di conio – la più rara variante di quadrupla d’oro conosciuta, quella con busto a destra emessa nel 1615 (Lotto 53, Più di Spl, € 30.000-35.000).
Al Lotto 57, invece, a nome di Urbano VIII Barberini (1623-1644) fa bella mostra la rarissima quadrupla del 1634 con ritratto del pontefice e al rovescio san Michele che trafigge Lucifero. In conservazione qFdc, questo capolavoro di gusto medaglistico, curato in ogni dettaglio e ben centrato, è firmato dal bulino di Gaspare Mola si merita una stima di € 35.000-40.000.
Altra quadrupla di rarissima apparizione sul mercato, di soggetto pittorico e di conservazione elevata (qFdc) è quella a nome di Innocenzo XI Odescalchi dell’anno I di pontificato offerta al Lotto 67: l’affresco di Santa Maria dei Monti al rovescio è reso in maniera esemplare dal bulino di Giovanni Hamerani e anche questo contribuisce alla stima di € 35.000-40.000.
Nel catalogo dell’asta numismatica Cambi & Crippa del 9 febbraio a Milano spiccano anche alcune monete papali d’argento, più esattamente delle piastre caratterizzate da conservazione o rarità e che vi invitiamo a visionare; adesso, invece, ci soffermiamo su un’altra rarità in oro di soggetto romano, la quadrupla con la fontana della piazza di Santa Maria in Trastevere fatta battere da Innocenzo XII Pignatelli (1691-1700) nel 1694 (estremamente rara, mm 31,84 per g 13,45, qFdc) che, al Lotto 81, è stimata € 30.000-35.000.
Proseguendo, un altro esemplare d’eccezione tra le monete papali in asta Cambi & Crippa è lo scudo della Sede Vacante 1700 al Lotto 88: nei sui appena 3,36 grammi per 21,22 millimetri, infatti, il breve periodo di “reggenza” del cardinale Spinola trova la sua massima espressione numismatica tanto che la moneta, in stato Fdc ed estremamente rara, è stimata € 15.000-18.000.
Completano il catalogo dell’asta numismatica Cambi & Crippa scudi e piastre della prima parte del XVIII secolo che lasciamo ai lettori e ai collezionisti il piacere di scoprire, in attesa dell’incanto del 9 febbraio a Milano. Le offerte sono aperte.