Scompariva il 6 gennaio 2012 a Bergamo Vittorio Lorioli, imprenditore medaglistico e persona dalla profonda cultura e dalle doti umane esemplari

 

di Roberto Ganganelli | Tutti coloro che si occupano di medaglistica, in Italia e all’estero, conoscono e ricordano il nome di Vittorio Lorioli (1930-2012), imprenditore e studioso in un settore nel quale parole come “arte”, “creatività” e “tradizione” rappresentano elementi essenziali senza i quali “tecnologia”, “innovazione” e “produttività” perdono in gran parte, se non del tutto, il loro significato.

Vittorio Lorioli – che ci ha lasciati esattamente dieci anni fa, il 6 gennaio 2012 – è stato imprenditore, per decenni a capo di una delle aziende più importanti d’Italia nella realizzazione di medaglie e placchette, distintivi ed oggetti artistici, quella Lorioli Fratelli di cui ha rappresentato la terza generazione.

Nel corso della sua carriera ha visto crescere decine di modellisti e incisori, approvato migliaia di punzoni e dato “alle stampe” innumerevoli medaglie, capolavori d’arte in sedicesimo che oggi trovano dimora in musei pubblici, collezioni private e, soprattutto, nel vissuto e nei ricordi di tante persone.

Studioso, oltre che editore medaglistico, Vittorio Lorioli ha dedicato grande impegno anche alla raccolta delle biografie degli incisori e dei medaglisti italiani a partire dal Rinascimento – quando Pisanello ideò “l’arte del picciol cerchio”, che poi si diffuse in tutto il mondo – fino al XX secolo, sentendo come un dovere morale quello di preservare memoria delle abilità e dell’opera di centinaia di artisti, taluni celeberrimi ma altri destinati, senza il suo ricordo, al definitivo oblio del tempo.

È stato socio, fra le altre, dell’Associazione italiana arte della medaglia, dell’Accademia italiana di studi numismatici e di altri sodalizi culturali, oltre che – per lungo tempo – socio e referente italiano della FIDEM (la Federazione internazionale dell’arte della medaglie).

Ha anche collaborato attivamente con la Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo, per la quale è stato conservatore onorario della sezione medaglistica. La stessa GAMeC, nel 2013, ha ospitato la presentazione di una medaglia realizzata in ricordo di Vittorio Lorioli dal maestro incisore Luigi Oldani.

Ad un intenso ritratto – umanissimo e veritiero – di Vittorio Lorioli modellato al dritto, sul rovescio venne all’epoca incisa un’epigrafe latina a sintetizzare in maniera esemplare lo spirito dell’esistenza tutta di Vittorio Lorioli: IN VITAE SIMPLICITATE | MAXIMA NOMISMATUM | DOCTRINA ATQUE ERUDITIO (“Una vita vissuta nella semplicità all’insegna di una eccellente cultura ed erudizione sulle medaglie”).

E c’è una parola che, da sola, riassume al meglio la personalità e il modo di essere propri di Vittorio Lorioli: è stato un autentico, indiscutibile gentiluomo. La sua disponibilità e discrezione erano senza limiti, il suo stile inconfondibile, la sua parola una sola.

Vittorio Lorioli: un profilo biografico

Vittorio Lorioli, per volere della madre di origine bergamasca, nasce nel 1930 a Bergamo, nonostante la famiglia fosse residente a Milano; compie i primi studi a Milano e, successivamente, a Bergamo e ad Albino, essendo sfollato durante la guerra dapprima a Bergamo e quindi a Selvino.

Terminata la guerra, frequenta il Liceo Classico presso l’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti, a Milano; considerato che probabilmente sarebbe in un prossimo futuro entrato a far parte dell’azienda familiare, il giovane Vittorio si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica di Milano, presso la quale si laurea discutendo una tesi sullo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni nel territorio bergamasco.

vittorio lorioli
Un antico catalogo illustrato di prodotti d’arte (medaglie, distintivi, targhe, coppe, trofei) della ditta Lorioli Fratelli di Milamo

L’azienda è stata fondata nel 1919 da Filippo Lorioli, incisore e nonno di Vittorio, e da suo fratello Michele, orafo; l’attività principale consiste dapprima nella produzione di medaglie e distintivi legati alla Prima Guerra Mondiale. In seguito vengono prodotte anche medaglie commemorative e religiose nonché medaglie celebrative di importanti avvenimenti nazionali.

Nel 1928 muore Filippo Lorioli ed il fratello Michele si ritira dall’attività. In azienda, quindi, ai fondatori subentrano i due figli di Filippo, Arturo ed Edgardo, ed il figlio di Michele, Gualtiero. L’importanza dell’azienda va sempre aumentando; la crisi dovuta alla guerra ed ai bombardamenti che hanno danneggiato lo stabilimento di Via Bronzetti 25, a Milano, viene affrontata con successo, anche se il periodo è particolarmente delicato.

Lo stabilimento produttivo della Lorioli a Cernusco sul Naviglio, in procincia di Milano, in una foto degli anni Settanta

Nel 1946 muore prematuramente Edgardo, padre di Vittorio, e Gualtiero si ritira dalla gestione dell’azienda; le redini vengono assunte da Arturo, coadiuvato da alcuni collaboratori.

All’inizio degli anni ’50 entrano in ditta Vittorio ed i suoi cugini Filippo e Gianpaolo, figli di Arturo.

L’attività si differenzia, estendendosi alla produzione anche di multipli d’arte, di medaglie da investimento in metalli (oro, platino, argento), di gettoni; molto importante rimane tuttavia la produzione di medaglie, crest e distintivi per l’esercito e le società sportive. Viene aperta una filiale a Roma e viene costruito un nuovo, moderno stabilimento a Cernusco sul Naviglio.

Vittorio Lorioli mantiene stretti contatti con i clienti e con gli artisti, ma non trascura la parte più tecnica del lavoro; nel tempo era diventato, per esempio, un perfezionista della patinatura delle medaglie. Persona riservata, non lascia che alcun particolare relativo al lavoro esca dallo stabilimento. Sempre molto gentile e dotato di autocontrollo, lascia trasparire qualche moto di irritazione solo quando avverte che il suo impegno non viene adeguatamente tenuto in considerazione o, peggio, è ignorato.

vittorio lorioliÈ orgoglioso della storia della sua azienda: va fiero delle medaglie di Wildt e di Sironi coniate dalla ditta Lorioli così come di avere coniato praticamente tutte le medaglie modellate da Messina.

Ha frequentazioni con tutti i migliori scultori italiani anche se è sempre alla ricerca di nuovi artisti da avviare alla medaglistica. Ha naturalmente le sue preferenze, riferite soprattutto ad artisti del primo Novecento: ama Boninsegna e Castiglioni, ma apprezza anche artisti più vicini  quali Messina e Scarpabolla.

Il profondo amore per il suo lavoro, e quindi per la “medaglia”, lo porta ad occuparsi non solo di ordini e di coniazioni ma anche di propaganda per far conoscere ad un pubblico sempre più vasto quell’oggetto così misconosciuto che è la medaglia. Quindi Vittorio Lorioli si fa promotore di mostre e partecipa ad esposizioni tematiche in molte città italiane; lo scopo principale non è tanto quello di fare propaganda alla ditta Lorioli e alla sua produzione quanto quello di far conoscere la medaglia e di diffonderne il collezionismo.

Collabora con riviste specializzate come Cronaca numismatica e Medaglia, pubblicando numerosi articoli, ed anche con il quotidiano locale L’Eco di Bergamo che per circa quindici anni pubblica una rubrica settimanale dedicata al collezionismo. Scrive anche alcuni volumi dedicandoli ad argomenti diversi trattati attraverso le medaglie; ed è sempre alla ricerca dei nomi di nuovi artisti/medaglisti di cui poi scrivere succinte biografie.

vittorio lorioliA Bergamo viene nominato conservatore onorario della collezione di medaglie vontemporanee della GAMeC alla quale dona un consistente numero di medaglie (1995) e numerosi modelli in bronzo (2005); al Museo Storico della Città, che conserva il famoso Medagliere del Risorgimento di Giovan Battista Camozzi Vertova, dona centinaia di medaglie di soggetto storico (1996). Anche all’Archivio Storico della Croce Rossa di Bergamo, con il quale ha collaborato negli ultimi venti anni, effettua numerose donazioni soprattutto di medaglie e distintivi.

Collabora anche con il locale Circolo Numismatico, del quale è socio e che dal 1964 si serve della ditta Lorioli per coniare le medaglie di propria emissione, nella realizzazione di più di cento coniazioni su modelli creati da circa quaranta artisti diversi.

Enti, associazioni, fondazioni hanno attribuito a Vittorio Lorioli numerosi riconoscimenti per l’impegno profuso e per i risultati ottenuti. L’azienda Lorioli viene ceduta nel 1990 e cessa l’attività nel 1994; Vittorio Lorioli ha tuttavia continuato, fino a pochi igorni prima della scomparsa, a fornire aiuto a chi avesse avuto intenzione di coniare una medaglia.

La bibliografia essenziale di Vittorio Lorioli

  •  “Medaglie e monete. L’arte del conio”, pp. 110. Editrice Cesare Ferrari, Clusone (BG). Tipolito Ferrari, Clusone, 1982.
  • “Lorioli Fratelli. 70 anni di medaglie”, pp. 304. Editrice Cesare Ferrari, Clusone (BG). Tipolito Ferrari, Clusone, 1990.
  • “Medaglisti e incisori italiani dal XV al XIX secolo”, pp. 113. Litostampa Istituto Grafico, Bergamo. Litostampa, 1993.
  • “Olimpiadi. Allori e collezionismo”, pp. 96. Litostampa Istituto Grafico, Bergamo. Litostampa, s.d. (1996?)
  • “Medaglisti e incisori italiani del XX secolo”, pp. 125 + 44 di tav. n.n. + 3. Litostampa Istituto Grafico, Bergamo. Litostampa, 1995.
  • “Medaglie in Europa dal XV al XX secolo”, pp. 126. Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo (BG), 1998.
  • “Medaglisti e incisori italiani dal Rinascimento a oggi” (con Paolo Fernando Conti), pp. 355. Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo (BG), 2004.