Al padre della lingua italiana sono dedicate due monete vaticane in uscita il 26 ottobre, una 2 euro doppia finitura e una rettangolare in argento da 25 euro
di Antonio Castellani | Doppio, anzi triplo omaggio numismatico della Zecca dello Stato Vaticano a Dante, nel settimo centenario della morte (1321): si tratta di una 2 euro commemorativa opera di Patrizio Daniele, coniata sia in versione fior di conio che proof, e di una delle nuove 25 euro in argento di forma rettangolare con applicazioni di colore, formato che ha debuttato pochi mesi fa con un tributo a Michelangelo Merisi (leggi qui).
Patrizio Daniele, sulla 2 euro, reinterpreta in modo personale e originale il volto del Sommo Poeta raffigurandolo di tre quarti a destra, lo sguardo penetrante e l’espressione vagamente accigliata, forse ad evocare l’esilio che, dal 1302 alla morte, lo costrinse a “scendere e salir per l’altrui scale”.
Secondo gli storici, il 17 gennaio 1302 Dante subì una prima condanna per “baratteria” (oggi diremmo “corruzione nell’esercizio delle pubbliche funzioni”) che comportava una multa di 5000 fiorini e due anni di esilio.
Si trattava di un’accusa infondata, che il poeta respinse con forza; il 10 marzo dello stesso anno, però, venne emessa una nuova sentenza che avrebbe portato alla confisca di tutti i beni e condanna al rogo: una decisione inappellabile che, ovviamente, rese l’esilio da Firenze un destino inevitabile.
Firenze viene simboleggiata da Patrizio Daniele nella massiccia sagoma di Palazzo Vecchio, la sede del Comune che, iniziata nel 1299, era stata terminata nel 1314, anche se non con l’aspetto attuale. Completano la composizione la firma di Dante, le date 1321 e 2021 e l’indicazione della zecca (R) e del paese emittente, CITTÀ DEL VATICANO.
Sono 69.000 le monete vaticane da 2 euro che, dal 26 ottobre, saranno disponibili sul mercato in versione fior di conio al prezzo di 18 euro mentre il contingente delle proof è stato limitato a 9300 esemplari con prezzo di emissione di 37 euro ciascuno.
È opera dell’artista Daniela Longo, invece, la seconda delle monete vaticane dedicate a Dante, una “moneta lingotto” rettangolare da mm 30×40, peso 35 grammi a 925 millesimi di titolo, sulla quale – all’araldica di papa Francesco, si abbina – in rilievo e stampato in quadricromia – un ritratto dell’Alighieri ripreso dal celebrerrimo affresco dal titolo Il Parnaso, dipinto da Raffaello Sanzio nel 1510 e collocato nella Stanza della Segnatura, oggi parte del perrcorso dei Musei Vaticani.
Con 25 euro di nominale, questa emissione presenta elementi di colore anche sulle tre stelle che circondano il ritratto del grande protagonista della letteratura italiana e, al pari della 2 euro, è stata coniata da IPZS. Sono appena 1300 gli esemplari in astuccio che saranno in vendita dal 26 ottobre, ciascuno al prezzo di 139 euro.
Grazie alla disponibilità del maestro Daniela Longo, oltre alla moneta coniata vi mostriamo in esclusiva i gessi preparatori, segno di come le nuove monete vaticane in quadricromia rappresentino una sintesi innovativa fra la modellazione classica e le innovazioni tecnologiche applicate alla numismatica da collezione.
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