L’UFN di San Marino esalta il talento di Albrecht Dürer con una splendida bimetallica in emissione il prossimo 27 agosto
di Antonio Castellani | Nato a Norimberga nel 1471, Albrecht Dürer è stato incisore, disegnatore, pittore e trattatista. Considerato il massimo e più profondo rappresentante dell’arte e della cultura del Rinascimento nord europeo, è stato l’artefice di un vero e proprio “predominio” delle forme di espressione grafica, comprendenti sia disegno che il dipinto che l’incisione – in cui era maestro – e declinati tanto nelle composizioni che nello studio dal vero, nel paesaggio e nel ritratto.
A cinque secoli e mezzo dalla nascita, San Marino celebra l’artista tedesco – tuttora ammirato nel mondo per la sua potenza espressiva e il suo stile – con una speciale moneta da 2 euro fior di conio che sarà emessa il 27 agosto.
La faccia nazionale sammarinese della bimetallica mostra la Madonna con il Bambino, particolare tratto dall’omonimo celebre dipinto del 1526, conservato presso la Galleria degli Uffizi a Firenze. Dallo sfondo scuro emerge la figura della Vergine che reca una pera in mano e tiene in braccio Gesù Bambino. Un marcato senso di intimità familiare pervade tutta l’opera, caratterizzata da una spiccata attenzione al dettaglio e dalla fedele riproduzione della realtà, tratti distintivi dle resto di tutta la produzione di Dürer.
Nel campo, oltre al nome dell’artista e del paese emittente in caratteri onciali, ma di gusto moderno, campegggiano le date 1571 e 2021 e il monogramma AD con cui l’artista tedesco usava siglare molte sue opere, incisioni comprese. Interessante la storia di questo dipinto, che è l’ultima Madonna ad essere dipinta dall’artista e uno degli ultimi lavori in assoluto (Dürer sarebbe morto nel 1528). Da notare che fu dipinta quando già da un anno era stata introdotta la Riforma protestante, per cui il culto delle immagini della Vergine e dei santi aveva subito un duro colpo.
L’artista si ispirò con ogni probabilità ad un disegno precedente, un’immagine di santa Barbara tratteggiata suo al ritorno dal viaggio nei Paesi Bassi e che doveva essere destinata un grande altare che, tuttavia, non venne mai realizzato. Nella città di Firenze, culla del Rinascimento, l’opera è documentata già dal Seicento, catalogata nel ricchissimo “Guardaroba mediceo”. Un secolo dopo è a palazzo Pitti, poi nelle Villa Medici di Poggio a Caiano e nel 1773 arriva infine agli Uffizi, dove è tuttora visibile al pubblico.
Con lo stesso soggetto – chiamato anche Vergine della pera e magistralmente trasformato da bimensionale a tridimensionale, sul conio dei 2 euro, da Valerio De Seta – l’Ufficio filatelico numismatico aveva emesso anche, il 30 marzo scorso, un francobollo da 2,60 euro di facciale, in 30 mila esemplari, nel formato quadrato 35×35 millimetri.
La moneta da 2 euro per Albrecht Dürer, invece, ha un contingente di 54 mila esemplari fior di conio, confezionati in blister speciale, ed è stata battuta dall’officina monetaria di IPZS, il Poligrafico e zecca dello Stato italiano. Il prezzo di emissione è di 16,50 euro ad esemplare (più eventuale Iva per i clienti residenti in Italia). La versione proof della stessa moneta, invece, sarà reperibile solo a fine anno acquistando la divisionale fondo specchio 2021 della Repubblica di San Marino.