Quattro monete per il bicentenario della morte da Sant’Elena, luogo dell’ultimo esilio per l’uomo che rivoluzionò i destini dell’Europa

 

di Antonio Castellani | Sono trascorsi duecento anni esatti da quel fatidico 5 maggio del 1821 cantato anche dal Manzoni quando, nella remota isola di Sant’Elena, moriva uno dei personaggi più determinanti nella storia moderna dell’Europa e non solo, Napoleone Bonaparte.

Controverso, indubbiamente, al punto da spingere la Monnaie de Paris francese – in nome del politically correct – a stendere un tombale vero di silenzio numismatico sulla ricorrenza, Napoleone viene però ricordato con delle speciali monete niente meno che dal luogo che fu il teatro del suo secondo e finale esilio, l’isola di Sant’Elena.

Il rovescio delle emissioni “napoleoniche” dell’isola dell’Atlantico, tuttora parte del Commonwealth,  presenta un ritratto frontale giovanile di Napoleone Bonaparte di fronte all’Arco di Trionfo di Parigie la legenda NAPOLEON BONAPARTE 200TH ANNIVERSARY. E, sul bordo delle coniazioni in argento della serie, è inciso un elenco degli eventi più importanti della vita di Napoleone in microscrittura. Il dritto, invece, come prassi raffigura il ritratto della regina Elisabetta II a destra con le iniziali JC (per Jody Clark) con il nome del paese emittente, quello della sovrana, la data e il valore.

Il 5 maggio 1821 Napoleone Bonaparte moriva all’età di 51 anni proprio a Sant’Elena, nell’Atlantico meridionale, dove era stato esiliato nel 1815 dopo la battaglia di Waterloo. Un luogo da cui era quasi impossibile fare ritorno, se solo si pensa che è appena dal 2017 che esiste un collegamento aereo settimanale con il resto del mondo. Fino al 1834, Sant’Elena è stata di proprietà della Compagnia delle Indie Orientali, il cui logo appare sulle coniazioni.

Si tratta di due monete in oro e due monete in argento ad alto rilievo accomunate  da un busto giovanile di Napoleone, creato da Joseph Chinard nel 1801. L’opera mette in risalto il personaggio, che era stato “primo console” dal 1799, come un nuovo imperatore romano al modo di Augusto. Augusto, non a caso, era considerato portatore di pace, l’uomo che ristabilì l’unità tra i romani dopo la guerra civile e, con la parola PAIX, la raffigurazione di Napoleone allude proprio a questa immagine.

L’arco di trionfo sullo sfondo, tuttavia, ricorda che in Europa e non solo Napoleone portò tutt’altro che pace dando il via ad una serie di guerre che costarono circa 3,5 milioni di vite privando la Francia della sua supremazia in Europa.

“Queste monete commemorative – sottolineano da CIT Coin Invest, la compagnia che ha curato il concept delle monete – traggono il loro fascino speciale dal fatto che uniscono diverse fasi della vita di Napoleone: mentre il ritratto simboleggia la speranza di un futuro pacifico, l’arco di trionfo rappresenta l’ondata di vittorie delle truppe francesi che posero l’Europa sotto il dominio della Francia rivoluzionaria; la nazione emittente di Sant’Elena e la Compagnia delle Indie Orientali si riferiscono invece alle conseguenze e alla morte solitaria di Napoleone su un’isola lontana”.

In argento 999 sono disponibili i 2 pound (due once, mm 38,61) e il pound (un’oncia, mm 38,61) in versione proof, coniate rispettivamente in 821 e 1821 esemplari; in oro 999,9 i 5 pound (1/4 di oncia, mm 22,5) e i 2 pound (versione “micro”, g 0,5 per mm 11). Tutte le monete sono battute dalla B. H. Mayer’s Kunstprägeanstalt di Monaco di Baviera con tecnologia smartminting®.