La nobile origine di una medaglia papale che raffigura il mosaico della Madonna di Monte Cavallo realizzato a partire da un capolavoro del barocco

 

Autoritratto del pittore Carlo Maratta, uno dei protagonisti della scena artistica barocca non solo nella Roma dei pontefici
Autoritratto del pittore Carlo Maratta, uno dei protagonisti della scena artistica barocca non solo nella Roma dei pontefici

di Roberto Ganganelli | Sono frequenti le trasposizioni, più o meno fedeli, di opere d’arte celebrate o minori che, nella Roma dei papi, viaggiano col loro carico di suggestione e di eleganza dalle tele o dal marmo fin sul metallo di raffinate monete e medaglie celebrative.

È il segno di un’attenzione al bello, da parte dei pontefici, che non si manifesta solo nelle edificazioni monumentali o nell’abbellimento di chiese e palazzi con quadri, affreschi, sculture e bassorilievi, ma che viene declinato, spesso, in “arte moltiplicata” sotto le espressioni ufficiali del denaro o della coniazione celebrativa.

Un esempio noto è quello della mezza piastra di Clemente XI con l’Angelo e Tobia, mutuata (anche se speculare) da un quadro di Pietro da Cortona oggi a Palazzo Barberini; un altro è dato dalla scena della raccolta della manna sulla piastra del 1699 di Innocenzo XII palesemente ispirato ad una grande tela di Nicolas Poussin.

La "Vergine col Bambino" di Carlo Maratta da cui venne tratto il mosaico che ancora oggi abbellisce il Torrino del Quirinale
La “Vergine col Bambino” di Carlo Maratta da cui venne tratto il mosaico che abbellisce il Torrino del Quirinale

E ancora a nome di papa Pignatelli è non una moneta, bensì una medaglia che ripropone fedelmente – anzi, dandole in metallo un fascino e una grazia ulteriori – un’opera pittorica del tardo periodo barocco.

Parliano della Vergine col Bambino che Carlo Maratta (1626-1713) dipinse nel 1693-1693 e che oggi si trova ai Musei Vaticani: ennesima reinterpretazione di questo soggetto fatta dal pittore marchigiano, divenne famosa tra gli abitanti di Roma e non solo per essere stata riprodotta sul Torrino del Quirinale, al disotto dell’orologio.

In questa forma, la Madonna di Monte Cavallo sembra quasi affacciarsi ad una finestra di quella che era la reggia dei pontefici, tenendo in braccio un Gesù non più neonato il quale, mentre la madre posa il suo sguardo mite e sereno sull’Urbe, benedice la città e la Chiesa (non a caso, il cortile del palazzo del Quirinale rappresenta uno dei luoghi da cui il papa usava affacciarsi per benedire i fedeli).

Il bellissimo mosaico, per data di realizzazione, segue di poco l’opera del Maratta risalendo all’anno 1697 (lo realizza Giuseppe Monti, abile mosaicista) e di due anni più tardi è, invece, una medaglia che Innocenzo XII fa incidere dal bulino di Giovanni Hamerani.

Esemplare in argento della medaglia coniata nel 1699 e che rende omaggio sia al quadro del Maratta che al mosaico dell'allora reggia pontificia del Quirinale
Esemplare in argento della medaglia coniata nel 1699 e che rende omaggio sia al quadro del Maratta che al mosaico dell’allora reggia pontificia del Quirinale

Sul dritto, l’autore ritrae come in altri casi il papa con camauro, mozzetta, stola e con l’inconfondibile profilo segnato ormai dall’età oltre che da un’inconfondibile fisionomia. Attorno, la legenda INNOCEN XII PONT MAX.

Al rovescio, invece, il mosaico della Madonna di Monte Cavallo (o, che dir si voglia, il quadro del Maratta da cui deriva) campeggia – resa con magistrale plasticità nelle fisionomie dei volti come nei panneggi delle vesti – entro un decoro di sfondo raggiante. Il tutto è circondato dal motto latino SVB TVVM PRAESIDIUM; in esergo l’arma Pignatelli con chiavi e tiara, fronde di palma e ai lati la data, 1699.

La versione in bronzo della medaglia esalta la plasticità del modellato specie sul rovescio, autentico capolavoro dell'incisore Giovanni Hamerani
La versione in bronzo della medaglia esalta la plasticità del modellato specie sul rovescio, autentico capolavoro dell’incisore Giovanni Hamerani

“Sotto la tua protezione” recita il motto, tratto dalle Litanie lauretane inciso anche su altre monete e medaglie mariane pertinenti non solo alla serie pontificia. La medaglia, nota in oro, argento, bronzo e bronzo dorato ha un diametro di 38,5 millimetri e rappresenta una magnifica rarità nella serie papale del XVII secolo.