Un devastante incendio al deposito delle polveri del Lido e una coniazione in oro della Municipalità provvisoria concludono la storia delle oselle iniziata nel 1521

 

a cura della redazione | È chiamata “osella del Lido”, anzi, alcuni la considerano in toto una medaglia piuttosto che l’emissione epigone della serie di monete donativo inaugurata nel 1521 dai dogi della Serenissima Repubblica di Venezia. Del resto, di dogale, questa rarissima tipologia non ha neppure l’origine essendo emessa dalla Municipalità provvisoria del 1797, anno cruciale per Venezia come per la storia di altre città e nazioni d’Europa.

Perché “osella del Lido”, innanzi tutto? Perché questa coniazione ricorda i coraggiosi soldati che, per salvare il Lido dalla distruzione, durante un’incendio nel 1797 sottrassero alle fiamme un centinaio di barili di polvere da sparo rischiando la vita.

Ludovico Manin (1726-1802), ultimo doge di Venezia
Ludovico Manin (1726-1802), ultimo doge di Venezia

Scrive Ludovico Manin, 120° e ultimo doge, nelle sue Memorie pubblicate nel 1802, sotto la data del 20 ottobre 1797 annota: “Questa mattina nell’Elaboratorio al Lido, prese fuoco della polvere che con uno scoppio estremo, mandò in aria ed attaccò fuoco alla fabbrica con morte di alcune persone; cosa però che non ebbe conseguenze peggiori, ma il terrore compreso da tutta la città fu estremo”.

Ecco così che sia sull’oro che sull’argento quella scena in cui si mescolano terrore e coraggio, paura e salvezza viene immortalata in un dritto a nome della MVNICIPALITAS PROVISORIA VENETA sotto forma della veduta di un robusto edificio in fiamme da cui escono due figure che mettono in salvo dei barili di polvere da sparo.

Al rovescio troviamo la legenda URBIS SERVATORIB BENEMÆRENS C PATRIA D AD LITUS EXPLOSIONE REPARATA 1797 entro corona, a rappresentare un’esplicita “didascalia” per la tragica scena proposta sul dritto.

Al peso di 4 zecchini, come tradizione, questa "del Lido" chiude la storia delle oselle
Al peso di 4 zecchini, come tradizione, questa “del Lido” chiude la storia delle oselle di Venezia iniziata nel 1521

Partendo dall’usuale considerazione che il termine “osella” è prerogativa di una serie di emissioni dogali, si osserva che la fattura di queste coniazioni del 1797 rivela l’impiego dei macchinari automatici, con i relativi tipici difetti di esecuzione, dei quali la zecca venne provveduta a partire dall’anno 1755. Inoltre, il fatto che tutti gli esemplari battuti in oro conosciuti corrispondano a pesi legali dei nominali allora correnti.

Napoleone Bonaparte a Venezia nel 1797: il turbine rivoluzionario si abbatte rovinoso sulle secolari istituzioni della Serenissima
Napoleone Bonaparte a Venezia nel 1797: il turbine rivoluzionario si abbatte sulle secolari istituzioni della Serenissima

È noto infatti un esemplare, ed è assolutamente unico, da 8 zecchini al peso di g 27,93 e altri tre pezzi, forse quattro, al peso medio di g 13,90, pari a 4 zecchini che presentanto il taglio ornato (a differenza di quelli battuti in argento che hanno pesi disparati e taglio liscio).

Ciò dimostra che le “oselle del Lido” in oro furono una coniazione ufficiale dell’autorità che nel 1797 prese il potere nella Repubblica, e, nello stesso tempo, che i pezzi in argento – e altri indicati in bibliografia come di rame o mistura – sono medaglie.

Si riferiscono all'incendio al deposito delle polveri del 1797 anche medaglie in argento e altri metalli
Si riferiscono all’incendio al deposito delle polveri del 1797 anche medaglie in argento e altri metalli

Dunque, i rarissimi esemplari in oro sono da considerarsi emissioni di benemerenza con valore di moneta, in fondo “oselle”, anche se a nome di quell’Autorità Provvisoria che assunse i poteri in precedenza del Senato, anche perché furono emessi a commemorazione di un fatto avvenuto nell’anno, continuando dunque la tradizione dogale a cui la Municipalità si era sostituita come organo di governo.

In tutti i casi l’emissione in oro del 1797 è considerata dai collezionisti numismatici il sigillo di chiusura nella storia delle oselle. Medaglie commemorative di un tragico fatto di attualità, poi passato alla storia, sono invece da classificare gli altri esemplari di metalli diversi.