Scoperto un clamoroso errore di colore sul contrassegno di Stato di una banconota da 1000 lire Grande M emessa nel 1947
di Walter Nasi | La banconota da 1000 lire Grande M è una delle più conosciute e longeve nella storia della cartamoneta italiana. Si tratta, infatti, del primo tipo di biglietto con questo valore emesso dalla Banca d’Italia. La prima emissione di questo fortunato biglietto (inizialmente con matrice) porta come data di decreto il 17 luglio 1896 e sarà stampato senza modifiche, se non per i le date dei provvedimenti legislativi e le firme, fino al 1920.
In seguito stampata senza matrice, mutuato durante il fascismo il contrassegno di Stato del fascio littorio e, con l’avvento quello della Medusa, la 1000 lire Grande M creata da Rinaldo Barbetti (esponente di una vera e propria dinastia di intagliatori, leggi qui) sarà posta fuori corso solo il 30 giugno 1953, rappresentando per decenni un simbolo di ricchezza e benessere per milioni di italiani.
Magnifico nella sua complessità, il biglietto si ispira, nei decori delle cornici, alla grottesche di Pompei. Personificazioni e simboli popolano il fronte e il retro: al fronte compaiono puttini e mitologiche donne alate, decori architettonici e vegetali, mentre al retro troviamo in alto, al centro, il Credito e, ai lati, l’Industria, il Commercio e l’Agricoltura con i loro attributi, a simboleggiare l’attività bancaria che favorisce l’attività produttiva ed economica della Nazione.
Nata, come detto, alla fine dell’Ottocento, durante il regno di Umberto I, la 1000 lire Grande M continua ad essere stampata anche durante il lungo regno di Vittorio Emanuele III e perfino dopo la nascita della Repubblica Italiana; e, proprio al 1947, risale l’esemplare che qui presentiamo e che appartiene alle emissioni con decreto 22 novembre 1947.
Questa tiratura, di 30 milioni di esemplari, presenta numerazione di serie che parte da W3331-000001 e arriva a W3630-100000 e, rispetto alla precedenti tirature dello stesso tipo realizzate dopo il 2 giugno 1946, presenta un colore di base marrone più intenso.
Ciò che rende particolare l’esemplare qui presentato (numero di serie W3331-085508, quindi appartenente all’inizio della tiratura, è il fatto che la Medusa del contrassegno di Stato sul fronte non si presenta in arancione come prassi, bensì marrone scarlatta.
Come si spiega questa macroscopica anomalia? Dal momento che l’Officina carte valori della Banca d’Italia aprì la tiratura proprio con il prefisso W3331, e siccome i contrassegni venivano stampati per ultimi nel biglietto, è evidente che per errore – su alcune banconote di inizio tiratura venne utilizzato il marrone scarlatto della cornice esterna del fronte anche per la stampa della Medusa. Risultato: anziché presentare una Medusa rosso arancio, questo biglietto sfoggia una Medusa di livrea completamente diversa e di colore scuro.
Si tratta di un pezzo unico? Difficile dirlo anche se, in decenni di esperienza nel settore della cartamoneta, è la prima volta che mi capita di osservare questa caratteristica. Il biglietto, verificato nella sua autenticità, si presenta peraltro in elevata conservazione e, probabilmente, come altri con la stessa caratteristica non venne notato al “controllo qualità” e finì normalmente in circolazione.
Ecco scoperta, con questa 1000 lire Grande M che potremmo chiamare “Medusa scarlatta”, di certo una nuova, imteressnte rarità nel panorama della cartamoneta italiana.
Per leggere un altro articolo dedicato alle 1000 lire Grande M e ad un esperimento di filigrana relativo a questa banconota clicca qui.