Sarà elettronico e nasce come generatore di liquidità interna | Nel disegno di legge, previsto il pagamento di parte di stipendi e pensioni nella nuova “moneta”
a cura della redazione | L’emergenza coronavirus che sta colpendo il mondo intero non ha risparmiato la Repubblica di San Marino, dove gli effetti sia sanitari che economici si sono manifestati in modo marcato. Allo scopo di rilanciare i consumi interni e alleggerire la delicata situazione finanziaria, così, la maggioranza di governo ha presentato un disegno di legge per l’introduzione del “titano”.
La nuova moneta (elettronica) avrà valore di un euro, sarà spendibile solo nella Repubblica di San Marino e sarà una sorta di denaro elettronico, con il quale saranno pagati parte di stipendi e pensioni. Non sarà realizzato in forma di biglietti – a differenza di altre valute complementari – e caricato sulla SmacCard, la tessera magnetica introdotta anni nella Repubblica fa per accumulare sconti nei punti vendita convenzionati.
Tecnicamente, il titano dovrebbe essere un certificato di compensazione fiscale, una “moneta fiscale” che tuttavia non ha nulla a che fare, almeno nella prima stesura del testo di legge, con il fisco. “Si tratta di un generatore di liquidità per aiutare famiglie e aziende in difficoltà a seguito della pandemia – spiega il segretario alle Finanze, Marco Gatti -. In Italia potrebbe essere assimilata alla ‘sardex’, la moneta complementare introdotta in Sardegna”.
Parte delle pensioni e degli stipendi a San Marino potrebbero dunque, in futuro, essere pagati in titani, per una quota parte inferiore al 30% “perché anche se è un generatore di liquidità interna – continua Gatti – è utile se non si supera una certa soglia e ad un certo punto del circuito i titani vengono ritirati”.
Vale a dire: tenendo d’occhio la legge del moltiplicatore della moneta, i titani saranno utili solo se non circoleranno troppo e sempre sotto una certa soglia. Lo strumento è stato ideato anche perché, in base agli accordi con l’Italia e con la UE, San Marino non ha più facoltà di emettere moneta propria a valore legale.