Prima ristampa per l’appassionante e minuziosa biografia del grande collezionista | Monete, arte, storia e quotidianità nell’esistenza di un eccezionale aristocratico
di Roberto Ganganelli | E’ stato davvero “l’ultimo cavaliere dei Gonzaga”, il conte mantovano Alessandro Magnaguti (1887-1966) e quello che gli ha tributato Damiano Cappellari – riscuotendo il successo di due ristampe in due anni – è ben più che l’omaggio di un appassionato di storia e numismatica quale è l’autore.
Il volume Alla scoperta del Conte Alessandro Magnaguti, infatti, nelle sue ben 512 pagine (edizioni Il Rio, Mantova 2019 e 2020, ISBN 978-88-32293-35-7, 28 euro) fitte di dati biografici, episodi inediti, considerazioni sulla vita e l’attività culturale del personaggio è una sorta di “diario” in chiave soprattutto – ma non solo – numismatica.
“Un appassionato omaggio alla personalità complessa e poliedrica di uno degli ultimi numismatici rinascimentali italiani” lo definisce il professor Giovanni Gorini nella Presentazione; un personaggio, il conte Alessandro Magnaguti, capace di coniugare tutte le molteplici anime dell’appassionato di monete, da quella collezionistica e non priva di tratti estremi e compulsivi a quella più pacata, ma ugualmente metodica, dello studioso e dell’uomo di vera cultura che sapeva coniugare monete, arte, storia.
Non a caso, Ex Nummis Historia è proprio il titolo dell’opera in dodici volumi che – con molti altri studi sparsi – ha consegnato agli annali della nostra disciplina Alessandro Magnaguti; quei volumi e, legate a doppio filo, le migliaia di monete della sua eccellente collezione che finì all’asta, alimentando così altre raccolte e altre passioni – tranne che per le amatissime monete gonzaghesche.
Queste, in numero di 2180, nel 1993 furono acquistate dall’allora Banca Agricola Mantovana: più completa raccolta esistente di coniazioni delle zecche dei Gonzaga con monete uniche (ben 24), 130 sconosciute al Corpus Nummorum Italicorum e 219 mancanti nella ex Collezione reale.
L’autore, con penna vivace e con indubbio, personale stile, ripercorre così in modo minuzioso l’esistenza del conte Magnaguti e la formazione della sua raccolta, ma non si limita ad una visione settoriale del grande numismatico indagandone, piuttosto, anche lo stile di vita, la quotidianità di aristocratico a cavallo tra XIX e XX secolo, i rapporti col mondo artistico e con l’amatissima città di Mantova.
Numerosi personaggi fanno capolino nella biografia, alcuni celebri ed altri quasi sconosciuti come pressoché ignoti erano – fino al magnifico lavoro di Cappellari – episodi legati al Magnaguti come quelli in cui il conte, come già Vittorio Emanuele III e altri collezionisti “storici”, ha modo di visionare tesoretti numismatici in seguito dispersi sul mercato.
Ricchissimo e di grande piacevolezza, diretto e leggero nello stile quanto rigoroso e documentato nelle fonti: questo è Alla scoperta del Conte Magnaguti, un esempio eccellente di come si possa scrivere un saggio sulla numismatica come tratto saliente di una vita. Numerose sono infatti le note, gli approfondimenti, le spigolature e le indicazioni bibliografiche e documentali che ci aprono il mondo del conte, ci svelano la sua epoca, ci permettono di conoscere la sua personalità.
Le immagini, poi, molte delle quali inedite e che ci illustrano episodi e momenti della vita pubblica e privata del Magnaguti, ci spalancano le porte delle sue residenze e perfino i tiretti della sua scrivania facendo riemergere opere d’arte e immagini familiari, corrispondenza, frammenti di vita. Su tutto aleggia lo spirito benevolo – e un po’ dispettoso – della passione numismatica mutata in chiave di lettura stessa dell’esistenza, pur senza mai – nel caso del conte, come dell’autore – indulgere in un “auto isolamento” e nell’estraniazione dal reale.
Damiano Cappellari, oltre ad opere puramente narrative, ci è ben noto e apprezzato per Emozioni Numismatiche. Apologia del Nummofilo (2012), a cui ha fatto seguito Elogio della Numismatica. Elogium Nummophiliae (2015) e, sotto lo pseudonimo Demian Planitzer, per Memorie di un nummomane ovvero tramonto di un collezionista di monete antiche (2017).
Un plauso, dunque, a questa firma eclettica e ormai affermata nel nostro panorama numismatico ed un invito, perché ne vale davvero la pena, a tutti i nostri lettori ad approfondire al massimo l’opera di Cappellari e, ovviamente, l’esempio di vita dell’ultimo cavaliere dei Gonzaga.