Una conquista sociale di fondamentale importanza, il voto alle donne, è il soggetto della seconda bimetallica commemorativa di Bruxelles
di Mathias Paoletti | Nel 1946, per l’Italia, il diritto di voto alle donne fu un traguardo importante, che tuttavia molti paesi avevano raggiunto da tempo. Il primo paese al mondo a introdurre il diritto al voto per le donne fu la Nuova Zelanda nel 1893, seguita dall’Australia (1895) e dai paesi scandinavi: Finlandia (1906), Norvegia (1913) e Danimarca (1915).
Ulteriori passi avanti nella concessione del voto alle donne furono compiuti da altre nazioni e alla fine degli anni Venti, soprattutto grazie al movimento delle “suffragette”, le donne ottennero il voto anche nel Regno Unito (1928).
Altri paesi, invece, dovettero attendere la fine della Seconda guerra mondiale: la Francia (1944), l’Albania (1946), la Bulgaria e la Jugoslavia (1947). La Grecia ci arrivò nel 1952 mentre le donne della Svizzera (1971) e del Portogallo (1976) attesero ancora molti anni.
Il Regno del Belgio concesse il voto alle donne nel 1948 e oggi, a 75 anni di distanza, la Koninklijke Munt van Belgie ha emesso una moneta commemorativa da 2 euro per festeggiare questo importante anniversario.
Sulla faccia nazionale, il soggetto è ricordato da iscrizioni (ALGEMEEN VROUWENKIESRECHT – SUFFRAGE UNIVERSEL FÉMININ) lungo il bordo dell’immagine. Al centro campeggia il simbolo di Venere inscritto nel profilo di un’urna elettorale con una matita che simboleggia l’espressione del voto. A sinistra la scritta 75 JAAR ANS. A destra la sigla nazionale BE e la data 2023, con il marchio della zecca olandese, che ha curato la coniazione, e dell’attuale direttore della zecca belga.
La moneta belga per i 75 anni del voto alle donne è stata emessa in una tiratura totale di 130.000 esemplari, di cui 62.500 esemplari ciascuno in coincard a finitura BU in lingua francese o fiamminga e soli 5000 esemplari con finitura proof. Le monete sono disponibili nell’e-shop della zecca belga cliccando qui.