Oltre seicento magnifiche medaglie dedicate a Napoleone, ai napoleonidi, ai personaggi e ai luoghi, celebri e meno noti, che con lui ebbero legami: la storia dell’Europa del XIX secolo va all’incanto online da Varesi
informazione pubblicitaria | Non poteva che celebrarsi il 5 maggio, bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, la grande asta e-live di medaglie che la Numismatica Varesi dedica al personaggio che, forse più di ogni altro, ha segnato la storia d’Europa nel XIX secolo. Da rivoluzionario a imperatore, da ufficiale d’artiglieria a conquistatore implacabile “due volte nella polvere, due volte sull’altar”, Napoleone viene raccontato e offerto agli amatori della grande medaglistica con una eccezionale selezione che, per date di emissione, parte dal fatidico 1789 e arriva al 1769, bicentenario della nascita del Grande Corso.
Il catalogo completo, attraverso il quale potete anche inviare online le vostre offerte (l’asta sarà battuta dalle ore 16.00 del 5 maggio), è disponibile cliccando qui mentre se volete informazioni potete scrivere una mail alla Numismatica Varesi cliccando qui. Ma ecco, ora, una piccola selezione di tesori in tondello, rarità e curiosità napoleoniche che verranno battute in asta: buona caccia!
Al numero 5 del catalogo, ad esempio, spicca una medaglia distintivo da vivandiera dell’Armata dei Pirenei risalente al 1795, inedita e uniface, proposta a 100 euro di base; segnalandovi poi le splendie cinque medaglie per la Campagna d’Italia coniate su disegni del pittore Appiani, uno degli artisti italiani favorito dal Bonaparte, passiamo al magnifico conio del Manffredini (numero 21) per la fondazione della Repubblica Cisalpina, base 350 euro, e quindi al distintivo di “vigilante alle porte” della Polizia daziaria cisalpina, al numero 36 a 400 euro.
Si susseguono gli eventi storici, si susseguono le medaglie: la conquista dell’Egitto, l’ingresso delle armate francesi a Monaco di Baviera nel 1800 (numero 78, base 300 euro) e poi la pace di Luneville (numero 113, base 220 euro) firmata dopo la vittoriosa battaglia di Marengo.
La storia d’Europa si snoda così di fronte ai nostri occhi sotto forma di medaglie celebrative, di merito, satiriche bulinate da grandi incisori o da sconosciuti artigiani, a comporre la grande storia attraverso eventi epocali o semi sconosciuti. Il primo console, ad esempio, nel 1801 appare su un conio per le celebrazioni del 14 luglio (numero 123, base euro 90) e nello stesso anno Napoleone vede le sue truppe capitolare in Egitto, come testimonia la medaglia al numero 132 dell’asta Varesi (dedicata a lord Hutchinson, base 120 euro); l’anno dopo, invece, si celebra a Lione la fondazione della Repubblica Italiana (numero 138, 200 euro la base).
Le riforme napoleoniche, da quelle amministrative al settore dell’istruzione, dalla modernizzazione dell’apparato burocratico e finanziario a quello delle professioni trovano puntuale riscontro nelle medaglie proposte in asta. Bella, ad esempio, l’ottagonale per la Cassa di sconto per il commercio del 1802 al numero 155 (base 120 euro) oppure, allo stesso prezzo di partenza, la medaglia al numero 171 dedicata alla Scuola di farmacia della capitale imperiale, Parigi.
Con il consolidamento del potere, sempre più imperiale e assoluto – quasi a sfiorare la “divinizzazione in vita” – anche la medaglistica napoleonica assume una solennità mai vista prima: Napoleone si lega così, col suo ritratto, a soggetti diversi come opere d’arte (numero 179, la Venere dei Medici, base 120 euro), onorificenze (numero 192, la Legion d’onore, base 120 euro) ed eventi come, ovviamente, l’incoronazione a imperatore dei Francesi (numero 199, base 90 euro). E la “storia metallica” del Bonaparte prosegue così con il trionfo di Austerlitz del 1805 (numero 244, base 120 euro) e con la conquista di Napoli l’anno seguente (numero 1806, base 150 euro).
Nella gloria e nella polvere, tanti personaggi condividono le sorti del Grande Corso come l’imperatrice Giuseppina che troviamo, ad esempio, al numero 284 ritratta su una magnifica placca uniface e incusa con base di 160 euro; fanno – o subiscono – la storia dell’epoca napoleonica, tuttavia, anche personaggi rimasti anonimi e dei quali ci restano, ad esempio, i rarissimi distintivi da usciere dei ministeri del Regno d’Italia proposti ai numeri 286-289 con basi di 500 euro ciascuno.
Ha invece un nome ben noto, Francesco Melzi D’Eril, il gran dignitario effigiato sulla rarissima medaglia del 1806 al numero 290, che merita 950 euro di base ed hanno un nome importante anche Giuseppe Napoleone, ossia il fratello del Bonaparte, dapprima re di Napoli e poi nominato, nel 1808, sovrano di Spagna (numero 336, base 800 euro) e la sorella Elisa, principessa di Lucca e Piombino ritratta in modo classicheggiante (numero 353, base 120 euro).
Invitandovi ad osservare con attenzione anche tutte le medaglie emesse da paesi che hanno gravitato nell’orbita napoleonica, pur mantenendo la loro autonomia come è il caso della Svizzera, passiamo ora a segnalare un’latra rarità, la medaglia per Nicolas Heuterloup, capo chirurgo delle armate francesi, al numero 380 e che, risalente al 1809, parte da ben 1500 euro.
Data al 1811, invece, la famosa medaglia per la nascita del figlio di Napoleone, il “re di Roma” che è ritratto, ancora neonato, sia da solo che in braccio alla madre dal virtuoso bulino dell’Andrieu (numero 448, base 130 euro) mentre al battesimo dell’augusto infante è dedicata la coniazione al numero 455, alla base di 200 euro.
Dalla “cronaca familiare” ai grandi eventi storici, eccoci poi alla medaglia per l’ingresso a Mosca delle armate di Napoleone, effimero traguardo ricordato da vari coni, come quello al numero 466 (base 350 euro); rarissima, poi, la medaglia omaggio del 1812 della città di Bergamo al numero 473, tanto da meritare 950 euro di base d’asta.
Risale invece al 1813, e quasi prefigura la solitudine del primo esilio, la placca uniface con ritratto di Napoleone al numero 490 (base 300 euro) mentre la partenza da Saint Claud è ricordata al numero 500 con una dolente incisione di Depaulis e Brenet (base 120 euro). Il Congresso di Vienna e i suoi protagonisti si ritrovano, invece, nella medaglia – inedita in metallo bianco – al numero 523 (base 350 euro), raffinatissima e complessa come l’opera diplomatica che celebra.
Ed ecco il ritorno al potere, la breve illusione della nuova gloria e poi Waterloo, naufragio definitivo di tutti i sogni di Napoleone: a raccontarci questo passaggio, ci piace mostrarvi la medaglia al numero 541, alla base di 180 euro. E, per concludere questa panoramica dell’asta Varesi del 5 maggio prossimo, ecco l’ex imperatore esule a Sant’Elena (numero 579, base 50 euro) effigiato su una repoussé che, pur di non eccelso livello artistico, ben simboleggia la fine della parabola di un uomo che ha segnato la storia del mondo.