informazione pubblicitaria | La prossima sezione numismatica di asta Pandolfini del 26 novembre – che si aprirà con una scelta di bibliografia antica seguita da una pregiata selezione di argenti d’epoca – sarà caratterizzata, come ormai di consueto nelle precedenti ultime tornate, da collezioni di monete e medaglie di qualità e rarità (clicca qui per accedere al catalogo online). Tutte le informazioni generali sull’incanto le trovate in coda a questo articolo; veniamo ora a descrivere alcuni degli esemplari più interessanti dell’incanto fiorentino.
Tra i pezzi più rilevanti spicca il pentadramma d’oro egiziano di Tolomeo II (285-246 a.C.) coniato nella zecca di Alessandria d’Egitto, ritenuta la moneta del valore nominale più elevato del tempo, proposta all’incanto a partire da 8.500 euro in superbo stato conservativo. Nominale di grande prestigio, si merita l’immagine di apertura di questo articolo di presentazione.
Di notevole interesse, per la grande difficoltà di reperibilità sul mercato, sono quindi due nummi gonzagheschi provenienti dalla collezione Magnaguti: il testone in argento di Federico II (1519-1540) con il duca a cavallo, considerato dai testi di riferimento del settore come una moneta “estremamente rara”, e la medaglia coniata in bronzo dello stesso duca che lo raffigura, nel dritto, con un busto barbuto in armatura rivolto a sinistra, mentre nel rovescio rappresenta santa Caterina a figura intera paludata, stante di fronte con un ramo di palma nella mano sinistra e la ruota poggiata a terra nella destra. Vengono proposti, rispettivamente, a partire da 6.000 il testone e 2.000 euro la medaglia.
Tra le medaglie è da segnalare anche un prestigioso cofanetto originale ottocentesco della Storia metallica della Real Casa di Savoia contenente 92 coniazioni in bronzo e che si chiude con una medaglia dedicata ad Umberto I nel 1883. Un insieme di grande fascino, vero e proprio specchio di un’epoca.
Da notare anche una bella e ricca selezione di piastre medicee granducali per Firenze, Pisa e Livorno, notevoli monete dei Lorena e un raro esemplare del 5 lire in argento di Vittorio Emanuele II per Firenze MARZO 1861 che commemora la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861 e viene proposta in splendido stato conservativo.
Chiude la sezione numismatica dell’asta Pandolfini di novembre una selezione di dollari americani – alcuni commemorativi e altri in lotti – in elevata conservazione e una vasta rappresentanza di monete in oro italiane ed estere per collezione e investimento proposte sia singole che in lotti multipli. Ma concludiamo con i dettagli dei due eccezionali lotti gonzagheschi ex collezione Magnaguti che offriamo a tutti gli appassionati di numismatica.
MANTOVA FEDERICO II GONZAGA MARCHESE (1519-1530) TESTONE Ar gr. 9,57. D/ FEDERICVS II MAR MANTVAE V Testa nuda a s. del princip; R/ S R E CAPI GENERA Federico a cavallo verso s. CNI 25 (tav. XXII, 8) MIR 451 (var. di conio col numero romano V, simile all’es. conservato al Staatliche Münzsammlung di Monaco cfr. Mü 4). Estremamente raro BB/SPL delicata patina di monetiere. Ex collezione Magnagutoi. Lotto n. 395 – Stima € 6.000/12.000. Questa moneta di straordinaria rarità raffigura il marchese a cavallo con il bastone del comando nella mano destra nella sua veste di capitano generale della Santa Romana Chiesa, come indica la leggenda del rovescio (Sanctae Romanae Ecclesiae CAPitaneus GENERAlie). Della seguente tipologia il Corpusdocumenta solo emissioni in oro e argento a conferma della prestigiosa investitura ricevuta dal Pontefice in data 1° luglio 1521. A tal proposito Gamurrini riferisce che “Leone X nel 1521 […] gli conferì il titolo di Capitano generale; il quale officio sostenne […] non oltre il 1525 […]. In questo breve lasso di tempo fece coniare la descritta…” (cfr. I Gonzaga. Moneta, Arte e Storia 1995, p. 250). Nonostante questa nomina papale, di cui aveva tra l’altro una scarsa esperienza militare, il marchese rimase comunque sempre molto più fedele all’orbita imperiale. Lo testimonia un fatto avvenuto nel novembre del 1526, allorquando permise il transito sulle sue terre, attraverso la porta di Curtatone del Serraglio, dei lanzichenecchi di Carlo V scesi in Italia con l’intento di saccheggiare Roma e punire il Papa, rallentando nello stesso tempo la marcia delle truppe della Lega di Cognac al comando di Giovanni delle Bande Nere, affiancato da Aloisio Gonzaga, che combatterono nella battaglia di Governolo il 25 novembre del 1526.
MANTOVA FEDERICO II GONZAGA MARCHESE (1519-1530) MEDAGLIA CONIATA IN BRONZO ARGENTATO g. 12,59 D/ FEDERICVS II MAR V MANTVAE Busto in armatura del principe a s. a capo scoperto e con corta barba; R/ Anepigrafe. Santa Caterina paludata, stante di fronte e volta a s., regge nella mano s. un ramo di palma e con la d. una ruota. Il campo è delineato da un bordo circolare di perle. Armand 1883-1887, II, 155, 2; Hill 1930 n. 269, Hill-Pollard 1967 n. 90; Magnaguti 1921 n. 41, Magnaguti 1957-1965 n. 160 (prova del mezzo scudo).Rarissima BB/SPL delicata argentatura superficiale coeva. Ex collezione Magnaguti. Lotto n. 396 – Stima € 2.000/4.000. Medaglia di difficile apparizione sul mercato. Un esemplare simile è stato aggiudicato nel 2008 dalla Numismatica Genevensis SA (V, lotyo 780) alla considerevole cifra di 12.000 franchi svizzeri, definendolo come “une expression parfaite de la Reinaissance italienne dans sa simplicitè et sa puissance”.
COME DOVE QUANDO | Asta Pandolfini Arcade – Palazzo Ramirez-Montalvo, Borgo degli Albizi 26 Firenze. Vendita 26 novembre 2018: LIBRI (lotti 1-136) ore 10.30; ARGENTI (lotti 151-303) ore 15.00; MONETE E MEDAGLIE (lotti 311-462) ore 17:00. Esposizione in sede dal 22 s25 novembre 2018: orario 10-13 e 14–19. Per maggiori informazioni: email info@pandolfini.it; web www.pandolfini.it.