15 settembre: prestigiosa asta Crippa dedicata al Regno d’Italia

Informazione pubblicitaria | Il distinto collezionista proprietario delle monete in asta presso Crippa Numismatica il prossimo 15 settembre (accedi qui alla pagina con tutte le informazioni) è ormai scomparso da quasi quarant’anni ed era riuscito a formare, tra gli anni ’50 e i ’70 del secolo scorso, un notevole complesso di monete del Regno d’Italia, comprendente quasi tutte le tipologie e le date.

“La priorità degli appassionati numismatici di quell’epoca – sottolinea nella prefazione al catalogo il curatore Paolo Crippa – era la ricerca assoluta della completezza, che superava spesso l’interesse per la ricerca dell’alta conservazione: questo elemento caratterizza la  raccolta, in cui si possono notare a volte monete molto comuni di qualità modesta e altre di estrema rarità e importanza di conservazione elevata”.

Nella collezione spiccano le monete più ambite e ricercate dagli appassionati del Regno d’Italia sia di allora che di oggi, alcune di esse di rarissima apparizione sul mercato, come il 10 lire 1861 Torino “testa piccola” di Vittorio Emanuele II, il 100 lire del 1880 di Umberto I, qui rappresentato da un esemplare di altissima conservazione, i rarissimi 20 lire del 1902 di Vittorio Emanuele III, con e senza “ancoretta”, il prestigioso e affascinante 5 lire 1901, di grande freschezza e impreziosito da brillante patina di monetiere.

Ma la particolarità che rende questa raccolta come una delle più interessanti apparse sul mercato degli ultimi anni è la presenza in forma eccezionalmente completa della serie di coniazioni a tiratura limitatissima, in argento e nichelio, dedicate dal re Vittorio Emanuele III ai collezionisti numismatici, e uscite dalle presse della Regia Zecca dal 1926 al 1941.

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Come sappiamo la numismatica italiana del ‘900 ha avuto la fortuna di avere un re come Vittorio Emanuele III che, essendo appassionato collezionista di monete fin da bambino, ha “rivoluzionato” le tipologie monetarie, dando spazio, nei primi anni del suo regno, alle eleganti raffigurazioni in stile Liberty, per poi cedere alle tematiche evocative del fascismo, allontanandosi dalle monotone raffigurazioni busto/stemma così ripetitive in Italia sin dal Seicento.

Conosciamo, e sicuramente rimpiangiamo, la grande considerazione e il rispetto che aveva il re nei confronti dei suoi “amici” collezionisti e l’impegno da lui profuso per alimentare l’interesse per la sua amata numismatica, appunto con l’ideazione delle coniazioni per numismatici, con la pubblicazione di testi fondamentali come il Corpus Nummorum Italicorum, con il suo legame con la Rivista Italiana di Numismatica, di cui è stato socio fondatore, con i frequenti incontri con i migliori commercianti dell’epoca i quali, grazie al suo aiuto e sostegno, hanno costituito le fondamenta del mercato numismatico di oggi.

“Speriamo nel nostro piccolo – scrive ancora il curatore – che anche questo catalogo e la vendita di questa bella collezione possano incentivare l’interesse per la numismatica e che le monete di questa raccolta possano fare la gioia di molti altri appassionati”.

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